Il Comune promette e non mantiene? Un classico, non solo ad Agrigento, ma soprattutto ad Agrigento. I privati vogliono sostituirsi al Comune alla luce di tali “dimenticanze”? Impossibile anche questo, visto che un passaggio al Municipio si deve fare sempre, per ottenere autorizzazioni. Quindi? Quindi accade che gli appassionati di basket che sono soliti frequentare, “accudire” il campo FH 13 sul lungomare di San Leone, intitolato a Fatallah Haitem, il cestita empedoclino morto quattro anni fa sul parquet di Messina, rosicano e si indignano. Ecco perchè.  L’impianto sportivo è da tre anni un punto di riferimento per ogni appassionato cestista che sistemarono con loro fondi una struttura ovviamente abbandonata. A lavori di restauro ultimato, i nostri eroi del Comune promisero che non solo avrebbero controllato che l’impianto non finisse in mani vandale, ma che avrebbe addirittura installato un impianto di illuminazione. Cose da film, cosa da Agrigento. Come scrive La Sicilia on line “ovviamente il Comune non solo non si occupa di alcuna manutenzione – che è finanziata dalle collette di chi a basket ci gioca per divertimento – ma naturalmente sono passati più di tre anni e dell’illuminazione non c’è alcuna traccia. Ma il problema è che non solo l’Amministrazione comunale non fa nulla ma sostanzialmente impedisce anche agli altri di “fare”. Sempre il gruppo di appassionati di fronte all’immobilismo del Comune ha infatti indetto una colletta grazie alla quale sono stati acquistati i fari ad alimentazione fotovoltaica e pure le staffe per sostenerli. Uno dei giocatori per diletto, che di professione fa l’ingegnere, ha anche predisposto un progetto che ad aprile è stato depositato al Comune di Agrigento”. Nella foto a corredo di questo articolo il sostegno per un faro realizzato da un fabbro, in attesa di essere posizionato quando da palazzo dei Giganti si sveglieranno. E qui casca l’asino, visto che in municipio attivano il vecchio giradischi e parte la sigla: “La pratica è in lavorazione”. Una vergogna, l’ennesima, nella quale chi amministra pensa solo a fare favori ad amici e amici degli amici, raccattando finanziamenti per eventi “culturali” per pochi intimi, senza lasciare nulla per la città del presente e del futuro. Quando i cittadini decidono di fare da se, tale modalità viene mortificata dal lassismo dei burocrati, buoni solo a incassare lo stipendio a fine mese. 

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