PORTO EMPEDOCLE – Con alle spalle il Viadotto Re ancora chiuso e transennato, la deputata del Movimento 5 Stelle Ida Carmina denuncia con forza la situazione drammatica della viabilità agrigentina, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro delle Infrastrutture.
“È inaccettabile – dichiara Carmina – che nel 2025 la provincia di Agrigento sia ancora ostaggio di strade dissestate, viadotti chiusi, cantieri infiniti e collegamenti impraticabili. La SS115, asse strategico per la Sicilia sud-occidentale, è ormai fuori controllo: cittadini e operatori economici sono allo stremo, mentre il turismo viene soffocato da una rete stradale indecente.”
Secondo la deputata, la chiusura del Viadotto Re a Porto Empedocle – dopo anni di attese per la riapertura del viadotto Maddalusa – ha reso la mobilità un incubo quotidiano:
“Auto e mezzi pesanti sono costretti a riversarsi nel centro abitato creando caos e pericoli. Le alternative sono inesistenti o impraticabili. È dagli anni Ottanta che si attende il completamento della circonvallazione di Porto Empedocle.”
Carmina ricorda che i lavori, ripresi nel 2018 durante la sua sindacatura, erano stati quasi ultimati nel 2019, ma oggi risultano inspiegabilmente fermi.
“Il secondo tratto aspetta ancora di essere finanziato, mentre il ponte sospeso è l’emblema di un territorio dimenticato.”
La deputata punta il dito contro la mancanza di programmazione e coordinamento tra Governo nazionale e Regione Siciliana, entrambi dello stesso colore politico:
“È una vergogna nazionale che un territorio che ospita la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi sia trattato come marginale. Le nostre strade sono trappole mortali, simbolo dell’abbandono e dell’incapacità istituzionale. Qui non si parla più di disagi, ma di violazione dei diritti fondamentali dei cittadini.”
E lancia un appello:
“Basta annunci e cantieri infiniti. È ora di commissariare l’intera rete viaria agrigentina e prevedere ristori per chi più soffre questa situazione. Ogni ulteriore ritardo sarà una macchia indelebile sulla coscienza politica di chi governa.”

