Nel 1991 da presidente del Senato era atteso ad Agrigento per ritirare il Premio Telamone per la pace. Per improvvisi impegni istituzionali non poté ritirare la statuetta in bronzo raffigurante il gigante che sorreggeva la trabeazione del tempio di Giove Olimpico. Ricordo che fummo poi invitati a Roma al palazzo Giustiniano. Era prevista secondo il protocollo una breve visita ovvero il tempo di consegnare la statuetta. İnvece restammo per più di un’ora a conversare con il presidente al punto che dovette intervenire il suo segretario per ricordare che nella stanza vi erano altre persone in attesa di essere ricevute. La nostra prolungata conversazione fu dovuta ai suoi viaggi in Sicilia e nella provincia di Agrigento. Da ministro era stato a Cianciana ad inaugurare il monumento ai caduti del lavoro. E poi i ricordi riguardanti i maggiori esponenti della letteratura Pirandello, Sciascia, Tomasi di Lampedusa. All’incontro era presente l’assessore al Comune di Agrigento Giuseppe Gelardi. Ed ecco una breve annotazione dell’ampia motivazione:”Nella sua lunga e prestigiosa attività di politico, storico e di giornalista non ha mancato di prestare la massima attenzione anche ai problemi del Sud ed alla” questione meridionale” in genere sottraendola ad ogni sterile oleografia e proiettandola, invece, nella concretezza di un tessuto organico da ricucire e riproporre come alternativa di sviluppo di un intero territorio storicamente penalizzato da una politica inadeguata e, spesso, meramente e perniciosamente assistenzialista…”.

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