Il prossimo 4 settembre sarebbero stati 54 anni dal “passaggio” di un giovanissimo Pippo Baudo dall’amena Porto Empedocle anni 70. Lo racconta e certifica il prezioso manifesto giallo, che la storica e ancora attivissima tipografia Bulone aveva realizzato per comunicare il programma della festa in onore di San Calogero. Era il programma degli spettacoli collaterali ovviamente, dove il nome di Pippo Baudo campeggiava con grande e giusto risalto, visto lo straordinario successo nazionale che l’allora giovane showman riscuoteva in tutta Italia. Era come se oggi venisse a Porto Empedocle un giovane artista famoso a presentare un qualsiasi spettacolo popolare. Uno qualunque, uno dei tanti, certamente dal carisma minore. Alle 21 di quel 4 settembre 1971 dunque sarebbe andato in scena il “Pippo Baudo Show”, spettacolo musicale condotto dallo stesso Baudo, al cospetto delle consuete migliaia di spettatori. Alle 19 la statua del santo nero sarebbe già rientrata in chiesa, dopo avere girato la parte alta della città, eccetto i cosiddetti “grandi lavori” che sostanzialmente ancora non esistevano.

Un Baudo giovanissimo, ma con i primi successi già alle spalle. Qualcuno ricorderà ancora quella magica di fine estate, quando Porto Empedocle era un paese tutto sommato vivo e vitale. Quanto tempo è passato e la riscoperta di questo straordinario manifesto, custodito gelosamente nella tipografia di via Roma, lascia un gusto dolceamaro. Nelle ore del lutto per la scomparsa di Pippo Baudo, anche Porto Empedocle ricorda in questo modo questo straordinario personaggio, esemplare non solo nel campo dello spettacolo. Orgoglio di una Sicilia che non esiste più, di una Italia che non esiste più. Chissà che per l’ormai imminente festa in onore di San Calogero, nel primo fine settimana di settembre, gli organizzatori non ritaglino uno spazio per ricordare questo grande artista, allo scoccare del 54° anniversario di quel “mitico” San Calogero 1971.

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