Con la determinazione sindacale n. 103 dell’8 ottobre 2025Determina+Sindacale+2025-103, il sindaco Francesco Miccichè ha autorizzato la costituzione del Comune di Agrigento nel giudizio pendente dinanzi al TAR Palermo, iscritto al R.G. n. 1702/2025, promosso da una cittadina agrigentina che aveva presentato ricorso avverso il rigetto della propria istanza per la realizzazione di un complesso residenziale e alberghiero in contrada Giarre, via Ruggero II.
Il contenzioso trae origine da un provvedimento del Commissario ad Acta, che aveva respinto la richiesta di edificazione. La ricorrente ha quindi proposto reclamo, successivamente riqualificato dal TAR in un ricorso autonomo.
Secondo quanto riportato nella proposta di determinazione n. 82 del Settore I OMISSIS_Proposta+Determina+Sindacale++2025-82 – Affari generali e legali, il Dirigente avv. Antonio Insalaco ha ritenuto necessario che l’Ente si costituisse in giudizio, affidando la difesa e la rappresentanza del Comune all’avvocato Rita Salvago, funzionario specialista in servizio presso lo stesso settore.
La proposta è stata poi approvata con la firma digitale del sindaco Miccichè, che ha confermato la competenza dell’organo comunale a deliberare in materia, richiamando la normativa vigente, tra cui il Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000), la Legge 190/2012 e lo Statuto comunale.
È stato inoltre specificato che la determinazione non comporta oneri economici diretti o indiretti per l’Ente, non incidendo sulla situazione finanziaria o patrimoniale del Comune.
Il provvedimento è stato pubblicato all’Albo Pretorio comunale per 15 giorni consecutivi, come previsto dalla normativa regionale (L.R. 44/91 e L.R. 5/2011).
Un nuovo caso che riapre il dibattito sull’urbanistica agrigentina
La vicenda di contrada Giarre arriva in un momento delicato per Agrigento, ancora segnata dalle polemiche sulla demolizione della Villa del Sole e sulle recenti varianti urbanistiche discusse in Consiglio comunale. Anche in questo caso, si parla di un’area a potenziale rilevanza paesaggistica, in una zona in cui l’espansione edilizia è stata spesso oggetto di valutazioni contrastanti tra cittadini, uffici tecnici e Soprintendenza.
La decisione del Comune di costituirsi al TAR, difendendo l’operato del Commissario ad Acta e degli uffici competenti, può essere letta come un tentativo di riaffermare un principio di tutela dell’interesse pubblico e della pianificazione territoriale, in un contesto dove – troppo spesso – si è assistito a interventi edilizi privi di visione complessiva, frutto di deroghe e procedure discutibili.
Il caso di contrada Giarre, dunque, non è soltanto un contenzioso tecnico, ma si inserisce nel più ampio scenario delle scelte urbanistiche della città, che negli ultimi anni hanno mostrato limiti evidenti: dalla gestione dei vincoli paesaggistici al mancato aggiornamento del Piano Regolatore Generale, fino ai conflitti tra pubblico e privato che continuano a intasare le aule dei tribunali amministrativi.
👉 In sintesi:
Il Comune sceglie la via della difesa legale per tutelare le proprie scelte urbanistiche, ma il caso di contrada Giarre riaccende i riflettori su un tema centrale: che tipo di sviluppo urbano vuole davvero Agrigento?
Una domanda che resta aperta, mentre la città si avvicina alla chiusura dell’anno da Capitale Italiana della Cultura 2025, ancora alle prese con cantieri, ricorsi e scelte urbanistiche controverse.

