Visita del Garante nazionale oggi al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento

Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è in visita oggi, martedì 2 aprile 2025, presso la Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, per monitorare le condizioni di detenzione, l’organizzazione interna e il rispetto dei diritti fondamentali delle persone recluse.

Per l’occasione, la delegazione del Garante nazionale è stata guidata dall’Avvocato Irma Conti, vicario del Garante Riccardo Turrini Vita, affiancata dal componente Mario Serio, con il supporto di funzionari ed esperti dell’Ufficio.

Focus su salute, spazi e dignità

L’attività ispettiva riguarda gli ambienti detentivi, i servizi sanitari, le attività trattamentali e in generale le condizioni di vivibilità all’interno dell’istituto di contrada Petrusa. Particolare attenzione viene rivolta ai detenuti più fragili: persone con problemi psichiatrici, soggetti in isolamento o con limitazioni particolari.

In programma anche incontri con la direzione, il personale penitenziario, gli educatori, i medici e i rappresentanti dei detenuti, al fine di raccogliere testimonianze dirette e segnalazioni.

Un carcere spesso sotto i riflettori

Il carcere “Pasquale Di Lorenzo” è da tempo al centro del dibattito pubblico per problematiche come sovraffollamento, carenze strutturali e di organico, sollevate da sindacati, associazioni e familiari dei detenuti. La visita odierna del Garante rappresenta una tappa significativa per portare alla luce eventuali criticità e avviare percorsi di miglioramento.

Verso una relazione finale

Al termine della visita, il Garante nazionale predisporrà come di consueto una relazione ufficiale, contenente raccomandazioni rivolte al Ministero della Giustizia e alle autorità competenti, con l’obiettivo di migliorare le condizioni detentive nella struttura agrigentina.

Come affermato più volte dall’Avv Irma Conti, “la tutela della dignità umana deve essere garantita in ogni contesto, anche e soprattutto nei luoghi di privazione della libertà”.

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