“Esserci o non esserci, basta un attimo”. Questo è scritto ai piedi della bellissima scultura realizzata da Giuseppe Cacocciola e posizionata in una delle villette di Porta di Ponte, nel novembre 2022. Una testimonianza, un simbolo che intende richiamare tutti al rispetto della propria vita e di quella degli altri quando si è sulla strada. Un monumento contro le vittime della strada, voluto proprio dall'”Associazione italiana familiari vittime della strada” e posto proprio nel cuore di Agrigento che di vittime sul selciato ne ha pianto parecchie, in primo luogo giovani e giovanissimi. Bene, anzi, male, visto lo spettacolo indecoroso che si presenta davanti agli occhi di coloro i quali transitano da questo luogo nevralgico della città. La scultura è circondata dalle erbacce ingiallite e da un senso di noncuranza che lascia sgomenti.

Uno spettacolo indecente nel cuore della città
Com’è possibile da parte dell’amministrazione comunale essere così incapace nel gestire uno spazio pubblico di così ridotta dimensione, ma dal grande valore simbolico. Nessuno degli amministratori passa da qui? Il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali? Mistero. Un luogo che dovrebbe essere tenuto sempre in perfetto ordine, biglietto da visita per la via Atenea. Un luogo che invece rappresenta plasticamente il totale disinteresse di chi amministra la città, verso le “piccole” cose di tutti i giorni. Del resto, in una città i cui cittadini sarebbero stati assetati appositamente dai potenti di turno, non ci si può più meravigliare del degrado che caratterizza determinati spazi pubblici, anche in pieno centro, non solo nelle devastate periferie agrigentine. L’auspicio è che già nelle prossime ore, magari dopo avere letto questo articolo, qualche anima pia del Comune mandi un paio di operai a bonificare questo luogo, ridandogli la dignità che merita. Magari prima che siano le stesse famiglie che ebbero morti sulle strade a doversi sobbarcare anche l’onere di tenere pulito lo spazio della memoria di chi non c’è più.

