Il Liceo Politi e la media Pirandello dichiarati a rischio statico. Nonostante la chiusura annunciata, le segreterie restano operative nei locali inagibili. Famiglie confuse.

AGRIGENTO – La vicenda del Liceo delle Scienze Umane “Raffaello Politi” e della scuola media “Luigi Pirandello” è ormai il simbolo dell’ennesimo paradosso agrigentino: uno stabile dichiarato inagibile continua ad accogliere segreterie e uffici, mentre studenti e famiglie restano in balia di comunicazioni frammentarie e contraddittorie.

Via Acrone: edificio inagibile, ma aperto

La struttura di via Acrone, attiva dal 1949, ospita da decenni sia il Politi (di competenza del Libero Consorzio) che la Pirandello (di competenza comunale). Le verifiche statiche effettuate nelle scorse settimane hanno evidenziato gravi criticità strutturali, tali da rendere inevitabile il trasferimento.

Tanto che lo stesso presidente della Provincia, Giuseppe Pendolino, insieme al Comune di Agrigento, aveva convenuto sull’urgenza di sgomberare lo stabile per ragioni di sicurezza. Il piano annunciato prevedeva il trasferimento del Politi all’ex plesso Foderà al Quadrivio Spinasanta, dove alcune classi hanno già preso posto. Ma, di fatto, in via Acrone tutto procede come sempre: le segreterie sono operative e continuano ad accogliere genitori e studenti in cerca di informazioni.

La voce dei genitori

Un genitore racconta a Report Sicilia:

«Siamo andati in segreteria e ci hanno detto che non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di chiusura. Per loro la scuola rinizia lì. Se ci saranno novità, verranno comunicate tramite bacheca. Anche loro hanno appreso notizie solo da stampa e social».

Una testimonianza che mette in luce tutta l’assurdità della vicenda: da un lato si proclama l’inagibilità, dall’altro si lasciano aperti uffici e segreterie proprio all’interno di locali ritenuti non sicuri.

La Pirandello a rischio

La situazione riguarda anche la scuola media Pirandello, ospitata nello stesso edificio. Se il plesso è stato giudicato non idoneo all’uso scolastico, anche la permanenza della scuola comunale risulta compromessa.

L’assessore comunale alle scuole, Gioacchino Alfano, da noi contattato, aveva dichiarato:

«Stiamo già valutando alcune ipotesi di trasferimento della scuola media Pirandello, appena avremo la soluzione definitiva sarà resa pubblica».

Ad oggi, però, nulla è stato deciso e la scuola resta in bilico.

I nodi irrisolti

  • Gestione divisa: il Politi ricade sotto la competenza edilizia del Libero Consorzio, mentre la Pirandello è di competenza comunale. Una frammentazione che complica la gestione dell’emergenza.

  • Piano urgente: al vertice di Palazzo dei Giganti del 30 luglio è stato ribadito che lo sgombero non è più revocabile, ma a meno di un mese dall’inizio delle lezioni nulla si è mosso.

  • Costi altissimi: la messa in sicurezza della struttura richiederebbe lavori stimati in oltre 8 milioni di euro, cifra fuori dalla portata degli enti locali.

La città dei paradossi

Ad Agrigento, dunque, succede che:

  • uno stabile dichiarato a rischio continui a ospitare segreterie e uffici;

  • studenti e famiglie ricevano notizie solo da stampa e social, senza alcuna comunicazione ufficiale;

  • i corsi di recupero vengano programmati in una struttura considerata pericolante.

L’anno scolastico è alle porte, ma il futuro di centinaia di studenti resta sospeso. La domanda è inevitabile: come si può continuare a gestire così l’emergenza scuole in una città che si fregia del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025?