Agrigento, una città che si appresta a diventare Capitale Italiana della Cultura 2025, si trova in uno stato di abbandono e di confusione amministrativa che lascia sgomenti i suoi cittadini. Il silenzio del sindaco Francesco Miccichè su questioni cruciali come la crisi idrica, la mancata ricerca di nuovi pozzi e la controversa gestione delle fonti idriche non cedute alla società consortile AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini), fino alla distruzione della storica Villa del Sole per far spazio alla costruzione di un asilo, solleva forti dubbi sulla trasparenza e la capacità di governo della giunta.

La crisi idrica: un’emergenza dimenticata

Agrigento soffre da tempo una gravissima crisi idrica, con molte aree della città lasciate senza un’adeguata fornitura d’acqua per giorni, se non settimane. L’amministrazione Miccichè è stata criticata più volte per la sua passività di fronte a questa emergenza. Nonostante le ripetute promesse, non è stata avviata una seria ricerca di nuovi pozzi né sono stati messi in atto piani per aumentare l’approvvigionamento idrico sfruttando le fonti già presenti nel territorio.

A peggiorare la situazione è stata la decisione di non cedere le fonti idriche esistenti, tra cui quelle della “Fonte Acqua Amara” e “Porta Panitteri,” alla società consortile AICA, senza un piano di gestione trasparente. Questa mancata cessione, come riportato in precedenti articoli su Report Sicilia, ha lasciato molti cittadini increduli e preoccupati per il futuro della gestione delle risorse idriche locali. Nonostante gli appelli delle associazioni cittadine e del Codacons, il sindaco Miccichè continua a tacere, lasciando la questione irrisolta e alimentando i sospetti di una gestione non chiara e distante dai reali bisogni dei cittadini.

La distruzione della Villa del Sole: un simbolo di degrado urbanistico

Il caso della Villa del Sole, che ha subito una trasformazione devastante con l’abbattimento degli alberi e la costruzione di un asilo finanziato con fondi del PNRR, è un altro scandalo che ha sollevato un’ondata di indignazione. Questa area verde, che era tutelata da numerosi vincoli e destinata a verde pubblico secondo il Piano Regolatore Generale (PRG), è stata trasformata in un cantiere per un’opera che ha ignorato le normative paesaggistiche e i pareri contrari espressi da diverse associazioni.

La Villa del Sole è inserita all’interno del centro storico di Agrigento, una zona tutelata come “Città Antica” e sottoposta a vincoli paesaggistici. Nonostante ciò, l’amministrazione Miccichè con la complicità della Soprintendenza di Agrigento ha dato il via libera alla costruzione di un asilo, con una forzatura che ha suscitato critiche da più parti. Come già sottolineato su Report Sicilia, numerosi enti e cittadini si sono opposti a questo progetto, considerandolo una grave violazione delle norme di tutela del patrimonio architettonico e ambientale della città.

I “colletti bianchi” dietro il potere del sindaco?

Il silenzio del sindaco Miccichè su queste tematiche chiave lascia spazio a inquietanti ipotesi. Come evidenziato dalle voci critiche all’interno della città e dalle indagini già trattate in passato, si fa sempre più forte la sensazione che dietro questa passività ci sia una rete di potere gestita dai cosiddetti “colletti bianchi,” figure influenti vicine alla giunta Miccichè che, dietro le quinte, controllerebbero le decisioni più importanti per la città.

Non è un caso che la gestione delle risorse, dai fondi del PNRR alla crisi idrica, sembri favorire interessi di gruppi ristretti piuttosto che rispondere alle reali esigenze della popolazione. Le voci critiche all’interno della città hanno già sollecitato l’intervento delle istituzioni giudiziarie e governative, affinché si faccia chiarezza su questa gestione opaca e si ristabilisca il primato dell’interesse pubblico su quello privato.

Un appello alle istituzioni

Agrigento non può più tollerare il degrado amministrativo che la sta consumando. Il silenzio del sindaco Francesco Miccichè e della sua giunta sulle questioni della crisi idrica, della gestione delle fonti e della devastazione urbanistica della Villa del Sole è un chiaro segnale che qualcosa di molto grave si nasconde dietro queste scelte. Il ruolo delle istituzioni governative e giudiziarie è ora fondamentale per ristabilire trasparenza e legalità in una città che sembra ormai abbandonata al suo destino.

I cittadini di Agrigento meritano risposte e azioni concrete, non il silenzio e la complicità di chi dovrebbe rappresentarli.

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