Un farmacista agrigentino vince il ricorso contro l’ASP: il TAR Palermo obbliga l’Azienda a mostrare gli atti di un concorso e a rimborsare le spese giudiziarie. Il caso seguito dagli avvocati Rubino e Impiduglia.

Una nuova sentenza del TAR Palermo dà ragione al diritto di accesso agli atti amministrativi e sanziona il comportamento omissivo dell’ASP di Agrigento.

Il protagonista della vicenda è il dott. A.A., farmacista originario di Agrigento, che nel 2023 aveva partecipato a un concorso bandito dall’ASP per il conferimento di incarichi a tempo determinato come Dirigente Farmacista, risultando idoneo.

Nel 2024, tuttavia, l’ASP ha assegnato due incarichi a candidati posizionati peggio in graduatoria, ignorando la posizione del dott. A.A.

Silenzio inaccettabile: l’ASP non risponde

Per fare chiarezza, il dott. A.A. aveva presentato una regolare istanza di accesso agli atti ai sensi della legge 241/90, richiedendo i documenti relativi alla procedura con cui erano stati conferiti gli incarichi. L’ASP non ha mai risposto.

A quel punto, il farmacista, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha impugnato il silenzio illegittimo dell’Azienda sanitaria davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo.

Nel ricorso, i legali hanno evidenziato l’interesse concreto del loro assistito a ottenere la documentazione, utile per valutare eventuali profili di illegittimità nella nomina dei due colleghi.

Il TAR sconfessa l’ASP: “il ricorso è fondato”

L’ASP ha provato a difendersi sostenendo che il dott. A.A. avrebbe in passato manifestato disinteresse all’assunzione. Ma il TAR ha respinto questa tesi, rilevando che il ricorrente aveva invece comunicato all’ASP la propria disponibilità all’incarico.

Con la sentenza del 10 luglio 2025, il TAR Palermo ha accolto il ricorso, ordinando all’ASP di esibire la documentazione entro 30 giorni e condannandola anche al rimborso delle spese di giudizio.

Una vittoria netta per il diritto alla trasparenza e un monito alle pubbliche amministrazioni che ancora oggi tentano di sottrarsi al controllo dei cittadini e degli stessi professionisti coinvolti nelle procedure.

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