Nella prima mattinata di martedì 8 aprile è stata data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quindici  soggetti di nazionalità egiziana dal Gip al Tribunale di Catania, su richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo etneo.
I reati contestati per i quali gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati sono quelli di delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di migranti e plurimi delitti di favoreggiamento dell’immigrazione illegale, con l’aggravante della transnazionalità.
A coordinare l’operazione investigativa è stata la Direzione Distrettuale Antimafia, mentre a condurla è stato il Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Siracusa.
L’indagine ha fatto luce su una ben strutturata organizzazione criminale che operava tra Egitto, Turchia e Grecia con ramificazioni sul territorio nazionale e gestiva gli sbarchi di migranti clandestini verificatisi negli ultimi tre anni sulle coste siciliane e calabresi, lungo la rotta del Mediterraneo orientale.
Tra gli arrestati figura il capo dell’organizzazione Assad Ali Gomaa Khodir, egiziano residente in Turchia che si era stabilito a Istanbul per eludere un mandato d’arresto emesso dal suo Paese d’origine per la stessa tipologia di reati e per proseguire nella guida dell’organizzazione criminale.

IL TRAFFICO DI MIGRANTI TRA TURCHIA E ITALIA 

Durante la conferenza stampa tenutasi alla Procura della Repubblica di Catania, alla presenza del procuratore del capoluogo etneo Francesco Curcio e del direttore del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Vincenzo Nicolì, è stato sottolineato come le imbarcazioni utilizzate potessero trasportare venti persone, ma come in realtà ne caricassero  molte di più ed è stato accertato un naufragio in un viaggio in mare in Grecia.
I migranti inoltre venivano ospitati in case provvisorie attraverso agenzie immobiliari: si partiva per le coste siciliane e calabresi, le imbarcazioni venivano abbandonate e attraverso pagamenti con money transfer si procedeva all’emissione dei biglietti aerei per rientrare in Turchia.
L’indagine ha preso spunto da uno sbarco avvenuto ad Augusta il 26 maggio del  2022 e i percorsi del giro di denaro sono stati ricostruiti attraverso la tratta dei biglietti aerei.
Tra gli indagati, otto sono sfuggiti alla cattura.
Si attendono ora i movimenti delle autorità egiziane per ufficializzare il loro arresto e accertare il movimento del traffico.
Il capo Assad Ali Gomaa Khodir era stato già condannato per un reato simile.
La rete operava in sinergia con i trafficanti che erano al corrente del naufragio di Cutro, in provincia di Crotone.
I soldi incassati durante le indagini ammonterebbero a circa trenta milioni di euro, anche se non è certo che le somme siano del tutto nette sulla base del numero di migranti.
L’agenzia immobiliare aveva sede a Istanbul e i migranti venivano trasportati sui van per essere condotti nei porti.
Dopo l’arresto provvisorio veniva chiesta l’estradizione: in Germania è stato eseguito il mandato di arresto europeo, mentre in Asia è stato eseguito il fermo provvisorio.
Non sono al momento emersi legami con la criminalità organizzata.

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