Agrigento, bufera sul Teatro Pirandello: indagato il direttore Francesco Bellomo. L’indagine parte da due denunce

A pochi mesi dall’avvio di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, esplode un caso giudiziario che coinvolge uno dei simboli culturali della città: il Teatro Luigi Pirandello. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano (27 maggio 2025), è in corso un’inchiesta della Procura di Roma che vede indagato il produttore e direttore artistico Francesco Bellomo per il reato di sostituzione di persona, con ipotesi legate a evasione fiscale per circa 500 mila euro.

L’indagine nasce dalle denunce dell’attore e regista Roberto Iannone, che ha presentato due esposti: uno il 21 febbraio e l’altro il 22 aprile 2024. Il primo riguarda l’attività artistica legata alla compagnia del Teatro Pirandello, mentre il secondo chiama in causa l’attrice Ariadna Romero, coinvolta in presunti rapporti contrattuali fittizi.

I dettagli dell’inchiesta

Stando a quanto scrivono i giornalisti Vincenzo Bisbiglia e Paolo Di Majo, l’inchiesta è in mano alla Guardia di Finanza di Roma, ed è ancora alle prime fasi. Tuttavia, i nomi coinvolti e le circostanze delineate appaiono allarmanti: Bellomo avrebbe usato prestanomi per eludere imposte e obblighi fiscali, mantenendo il controllo occulto su società a lui riferibili ma intestate ad altri.

Il caso si intreccia anche con la politica locale. Il quotidiano nazionale ricorda infatti che Salvatore Presti, attuale direttore generale del Teatro Pirandello, è anche vicepresidente del circolo Fratelli d’Italia di Porto Empedocle, e che Gaetano Airò, altro ex coinvolto nel teatro, è stato consigliere comunale a Favara. Anche Andrea Cirino, già candidato a sindaco di Agrigento, compare tra i nomi legati alla gestione del teatro negli anni passati.

Bellomo e Iannone sono in contrasto da tempo, e il loro contenzioso risale almeno al 2006. L’attore ha raccontato ai magistrati che sarebbe stato “usato come prestanome” per evitare responsabilità penali e fiscali, e ha allegato documenti societari a supporto della propria versione.

Il paradosso della cultura celebrata e compromessa

A rendere ancora più grave la vicenda è il fatto che il Teatro Pirandello sia oggi al centro della programmazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Un vero e proprio “motore” delle iniziative pubbliche, utilizzato come vetrina istituzionale e culturale. Ma dietro la facciata, emerge una gestione opaca, condizionata da intrecci politici e, ora, da gravi ipotesi di reato.

“Sono amareggiato e sorpreso, ma la coscienza è a posto” – ha dichiarato Bellomo, tentando di difendersi.

Ma i dubbi restano. E con essi, l’ombra lunga di un sistema culturale che sembra più attento ai finanziamenti che alla trasparenza. L’inchiesta è solo all’inizio, ma rischia di gettare un’ulteriore macchia su un anno che avrebbe dovuto segnare il rilancio dell’immagine di Agrigento nel mondo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2025 – Vincenzo Bisbiglia e Paolo Di Majo