Il disegno di legge presentato da Gasparri e Malan e affidato alla senatrice Daniela Ternullo punta a introdurre l’incompatibilità tra le cariche di assessore e deputato regionale in Sicilia. Una svolta attesa per garantire trasparenza e correttezza istituzionale.
Roma – 2 luglio 2025
Un importante passo avanti verso maggiore chiarezza e trasparenza nella gestione politico-istituzionale della Regione Siciliana. È stato incardinato in Prima Commissione al Senato il disegno di legge che introduce l’incompatibilità tra le cariche di deputato regionale e assessore all’interno del governo siciliano.
Il ddl, a firma dei senatori Maurizio Gasparri e Lucio Malan, è stato affidato come relatrice alla senatrice Daniela Ternullo di Forza Italia, che ha espresso piena soddisfazione per l’avvio dell’iter parlamentare:
“Porto avanti questa battaglia di chiarezza e trasparenza con determinazione – ha dichiarato Ternullo –. Il provvedimento rappresenta un passo fondamentale per garantire correttezza e buon funzionamento dell’amministrazione regionale, in linea con quanto già previsto in alcune regioni a statuto ordinario”.
Il disegno di legge prevede modifiche allo Statuto speciale della Regione Siciliana, introducendo la piena incompatibilità tra il ruolo di parlamentare regionale e quello di assessore, e stabilendo tempi certi per la scelta. In particolare, è prevista la sospensione automatica dall’ufficio di deputato per tutta la durata dell’incarico di assessore, con rientro in Assemblea Regionale Siciliana al termine del mandato di governo.
Un provvedimento che – se approvato – porrebbe fine a una consuetudine tutta siciliana che vede deputati esercitare simultaneamente anche funzioni di governo, con il rischio di conflitti d’interesse e di squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo.
L’auspicio espresso dalla senatrice Ternullo è che il ddl venga approvato rapidamente, restituendo alle istituzioni siciliane “maggiore coerenza e trasparenza”.
Una riforma che potrebbe segnare un punto di svolta nei rapporti tra politica e amministrazione, garantendo regole più limpide e una maggiore separazione dei ruoli, a tutto vantaggio della democrazia regionale.

