Io l’ho sempre chiamato “Sistema Agrigento”. Ora la giustizia dà ragione a chi non ha mai taciuto.

di Giuseppe Di Rosa
Editore di Report Sicilia

VIDEO DIRETTA ANDATA IN ONDA IL GIORNO 13 MAGGIO 2025 AVEVAMO PARLATO DI “SISTEMA AGRIGENTO” 

C’è una verità che oggi non può più essere ignorata: ad Agrigento esiste un sistema marcio che per anni ha gestito appalti, incarichi, finanziamenti e consensi a discapito della legalità, del merito e del bene comune.

Io l’ho detto da sempre, l’ho urlato nei cortei, nei comunicati stampa, nelle dirette social, persino incatenandomi davanti al Comune, quando tutto intorno c’era solo silenzio, o peggio complicità.

L’ho chiamato “Sistema Agrigento”, quando farlo significava mettersi contro tutto e tutti. E oggi, finalmente, la Procura della Repubblica lo conferma: un’indagine complessa, con nomi, cifre e responsabilità precise, che fa emergere un’intera struttura di potere fondata su corruzione, manipolazione e controllo sistematico.


Fango, minacce, e uno stalkeraggio sistematico contro la mia persona

Chi pensa che tutto questo si faccia senza pagare un prezzo, si sbaglia. Per aver osato toccare certi interessi, sono stato sottoposto a un vero e proprio assedio mediatico e personale.

Giornalisti conniventi, ben inseriti nei circuiti del potere, foraggiati con fondi pubblici, hanno provato in ogni modo a distruggere la mia credibilità, inventando, infangando, diffondendo notizie false e calunniose.

Non si sono fermati e non si fermano. Hanno detto di tutto. Mi hanno stalkerizzato quotidianamente, cercando di piegarmi con campagne denigratorie, insinuazioni meschine e attacchi alla mia famiglia, che nulla ha a che fare con la mia attività pubblica ma che è stata colpita lo stesso, vigliaccamente.

Eppure sono ancora qui. E loro, ora, potrebbero presto rispondere di tutto ciò in un’aula di tribunale. La giustizia, procura permettendo, potrebbe portarli davanti a un giudice. E sarebbe la giusta punizione per chi ha costruito la propria immagine gettando fango sugli altri.


La Procura smentisce il sindaco e smonta la bugia più comoda

In questi giorni il sindaco Francesco Miccichè ha detto che le indagini rallentano i lavori.
La Procura lo ha smentito in modo netto e pubblico: i fondi per la rete idrica erano disponibili dal 2015, e dopo dieci anni non si vede che un escavatore e qualche operaio.
Il blocco non è colpa delle indagini. È colpa del Sistema.

Sistema che in questi anni ha fatto tutto fuorché amministrare bene. Ha favorito amici, escluso i meritevoli, premiato la fedeltà cieca invece della competenza.


Chi ha taciuto finora non ha più scuse. È il tempo del coraggio.

La Procura ha detto: “Chi sa, parli.” Io dico: chi ha taciuto, si vergogni.
Adesso non c’è più spazio per le ambiguità.
O si sta dalla parte della legalità e della verità, o si continua a fare parte del problema.

Io ho scelto. Anni fa. L’ho fatto senza paracadute, senza padrini, senza scudi.
L’ho fatto per amore della mia terra. E continuerò a farlo, anche da solo se serve.
Ma oggi non siamo più soli: la verità ha cominciato a camminare sulle gambe della giustizia.
E noi continueremo a darle voce.


Chi ha costruito sul fango, nel fango affonderà.

Mentre noi restiamo in piedi, con la schiena dritta, chi ha costruito carriere, prestigio e vantaggi sul fango gettato addosso agli altri, prima o poi, nel fango affonderà.

Agrigento merita verità, giustizia e futuro.
E questo giornale, Report Sicilia, continuerà a battersi fino all’ultimo giorno per restituirglieli.


Giuseppe Di Rosa
Editore – Report Sicilia

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