Una telefonata intercettata rivela le mire di Sabrina De Capitani su Agrigento 2025, tra pressioni politiche, affari milionari e contatti con il sindaco Miccichè, l’assessore Ciulla e l’attacco diretto al produttore Enzo Bellavia.

Agrigento Capitale della Cultura 2025 finisce ancora una volta al centro di un’inchiesta che ne minaccia la credibilità e ne rivela il vero volto: quello di una spartizione politica e affaristica gestita lontano dalla trasparenza. A far emergere il quadro è una conversazione intercettata il 9 agosto 2023 dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine sul “cerchio magico” del presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e dell’assessore Elvira Amata.

Protagonista della telefonata è Sabrina De Capitani, ex portavoce proprio di Galvagno, soprannominata negli ambienti politici “la zarina”. A colloquio con Nuccio La Ferlita, potente manager di Puntoeacapo (la società che organizza eventi con artisti come Venditti, De Gregori e Renga), la De Capitani rivela le sue ambizioni e soprattutto i suoi appoggi in Sicilia: “Io su Agrigento sono forte col Pd”, dice senza esitazioni, proponendosi per facilitare commesse e forniture in occasione degli eventi legati ad Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Non solo: la “zarina” chiede espressamente a La Ferlita di far entrare la Event Management Srl, società con sede anche a Siracusa, nel giro delle forniture tecniche ad Agrigento, promettendo di “dare una mano da un punto di vista politico”. E per farlo, punta dritto ai vertici istituzionali agrigentini, chiedendo: “Tu con chi parli quando sei lì, con il sindaco, con chi?”.

La risposta di La Ferlita è esplicita: “Conosco il sindaco e l’assessore Ciulla, che è di Fratelli d’Italia”, confermando che i rapporti politici ad Agrigento sono già in corso, ben avviati. Ma l’interesse si concentra anche su chi, da anni, opera nel settore eventi nella città dei Templi: Enzo Bellavia, produttore agrigentino noto per la realizzazione di un teatro temporaneo all’interno del Parco Archeologico.

Ed è proprio su Bellavia che si concentra l’attacco pesantissimo dei due interlocutori:

“Il Parco dà la concessione d’uso del terreno dove si realizza il teatro a Enzo Bellavia”, dice La Ferlita, “che la ottiene da tanti anni, fa una roba che è diciamo, in un campo di patate, lui fa una cosa, un allestimento indecente, detto tra me e te”.
La De Capitani rincara la dose: “Ma io su Agrigento sono forte col Pd”, lasciando intendere la possibilità di scalzare l’organizzatore locale attraverso pressioni politiche trasversali.

In questa telefonata, dunque, si delinea un disegno preciso: infiltrarsi nel sistema degli appalti e delle concessioni per gli eventi di Agrigento 2025, sfruttando relazioni politiche e promesse di intercessioni con le istituzioni locali. Il tutto, secondo l’intercettazione, passando per il sindaco Franco Miccichè e l’assessore Costantino Ciulla, che vengono citati come interlocutori diretti di La Ferlita.

E se da un lato viene messa in dubbio la qualità dei servizi forniti da Bellavia, dall’altro si tenta di spianare la strada a una nuova società, la Event Management Srl, con sedi in Sicilia e addirittura una base operativa in Arabia Saudita, dove – secondo la De Capitani – sarebbero attivi in un progetto da 25 milioni di euro chiamato Elephant Rock, con il supporto dell’ex premier Matteo Renzi.

L’episodio conferma ancora una volta che Agrigento 2025 è divenuto un terreno fertile per appetiti politici e affaristici, lontani dalla cultura e vicini ai poteri forti, con un sistema che si regge sulla spartizione delle concessioni, gli affidamenti diretti, le intercessioni politiche e – come si evince dall’intercettazione – le amicizie giuste nei partiti giusti, a partire da quello democratico.

Al momento, non è noto se queste conversazioni abbiano prodotto effetti concreti o se siano rimaste tentativi informali. Tuttavia, resta il dato inquietante: chi tira i fili della Cultura ad Agrigento, probabilmente, non lo fa in nome della Cultura.

De Capitani su capitale della cultura 2025: “Io su Agrigento sono forte con il Pd”

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