La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo sull’attentato avvenuto ieri notte ai danni di una bottega di frutta e verdura situata in via A. Manzoni, al confine con la Curva Sud dello stadio comunale Esseneto, come riportato nel nostro articolo precedente. L’episodio, caratterizzato da una raffica di colpi di Kalashnikov contro la porta di ingresso e la vetrina del negozio, è ora oggetto di indagini approfondite.

Dalle prime verifiche emerge che tutto quanto descritto ieri è stato confermato: l’arma utilizzata è effettivamente un fucile automatico Kalashnikov, da cui sono stati esplosi oltre 30 colpi in rapida successione. La dinamica dell’attacco, condotto in piena notte, conferma l’intento intimidatorio e la premeditazione dell’azione. I bossoli ritrovati sulla scena e i danni subiti dal negozio corroborano ulteriormente questa ricostruzione.

Un dettaglio significativo emerso durante le indagini riguarda l’inutilizzabilità delle telecamere di videosorveglianza dello stadio situato nelle vicinanze. Gli investigatori hanno appurato che l’impianto era spento al momento dell’attentato, privando le autorità di una fonte cruciale di immagini per identificare i responsabili. In risposta a questa lacuna, le forze dell’ordine stanno ora esaminando impianti privati di videosorveglianza nella zona per individuare eventuali tracce utili.

Le autorità giudiziarie stanno inoltre valutando possibili collegamenti tra questo episodio e dinamiche di natura estorsiva o altri contesti criminali locali. La raccolta di testimonianze e l’analisi dei reperti trovati sul luogo del delitto sono in corso per delineare un quadro più chiaro degli eventi.

L’attentato, che ha scosso profondamente il quartiere del Campo Sportivo, rappresenta un campanello d’allarme per l’intera città di Agrigento, già provata da altre vicende di criminalità. Nonostante la gravità della situazione, colpisce il silenzio assordante dell’amministrazione comunale, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale né preso una posizione chiara su quanto accaduto. Il sindaco, quale primo responsabile della sicurezza e del benessere della città, ha il dovere di intervenire per garantire maggiore sicurezza e dimostrare vicinanza ai cittadini colpiti da episodi così drammatici.

La comunità spera in un rapido intervento delle autorità per ripristinare la sicurezza e assicurare alla giustizia i responsabili di questo grave atto intimidatorio.

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