Dal tavolo presso la Prefettura emerge, ancora una volta, l’inadeguatezza del Primo cittadino ad affrontare la grave crisi idrica in atto.
Ancora una volta il Sindaco di Agrigento, non appena ha cercato di alzare la testa, è stato zittito senza mezzi termini dal Direttore Generale della Protezione Civile, l’Ing. Cocina, il quale senza mezzi termini ha affermato che l’AICA non esiste e che l’emergenza deve essere gestita dal Sindaco, sconfessandolo in pubblica piazza. Quale è la strategia del Sindaco? Dice di avere lavorato in silenzio, quali sono i risultati?
Ora la domanda che mi pongo è: a cosa serve AICA? Perché i cittadini di Agrigento dovrebbero ripianare debiti annui pari a 4.000.000,00 di euro di una società che non esiste? Se oggi la preoccupazione di AICA è assumere ulteriori dipendenti piuttosto che risolvere i problemi, bisogna continuare in questo calvario? Serve solo a pagare lauti compensi al Presidente ed al DG? Questi quesiti li lasciamo alla città, noi conosciamo la risposta.
Mi rivolgo, per l’ennesima volta, al Primo cittadino: perché non stacchi la spina ad un’esperienza disastrosa e chiudi questo capitolo amaro della tua vita? Attendiamo con fiducia un rigurgito di dignità che ponga fine ad una fase disastrosa della vita amministrativa della nostra città.
Io mi chiedo a chi ci dobbiamo rivolgere noi di fontanelle da più di 35 giorni che non riceviamo acqua? Abbiamo chiesto intervento operatore Aica ma non si vede nessuno. Soluzione legale? Facciamo denunce?