Quando si dice la coerenza. Quelli dell’Aica, l’azienda idrica dei comuni agrigentini, stanno cercando in tutti i modi (!!) di immedesimarsi con i disagi vissuti dalla popolazione, in quanto a dotazione idrica. E visto che molte, moltissime utenze sono a secco da diversi giorni, con turni di distribuzione ancora indecenti per un paese civile, ecco che il “buon esempio” arriva proprio dall’azienda, da ieri senza Consiglio d’amministrazione dopo le “dimissioni” di coloro i quali erano stati nominati due anni fa dai sindaci. Per non dare troppo nell’occhio e non essere contestati da qualche buontempone, ecco che che i cervelli dell’azienda hanno deciso di lasciare a secco le fontane adiacenti la sede di contrada San Benedetto. Giungendo negli spazi con tanto verde dinanzi l’ingresso degli uffici amministrativi, non si possono non notare quelle vasche anche di gradevole fattura estetica, totalmente vuote, con una ha addirittura un tubo nero all’interno, quasi intento a chiedere aiuto.
C’era una volta l’acqua… all’Aica
Non manca anche una spruzzata di erba secca, per dare quel tocco cromatico tipicamente agrigentino al tutto. Uno “spettacolo” dal doppio gusto, come una coppetta gelato. Il primo gusto, sgradevole, nel vedere come l’azienda che gestisce l’acqua non sia in grado di riempire nemmeno due vasche davanti la propria sede, piantarci qualche fiore e tenerle pulite, dando all’utenza un’accoglienza migliore. Il secondo gusto, invece, con una punta di ironia, è meno sgradevole, come se quasi quasi gli agrigentini dovessero ringraziare i “padroni dell’acqua” per la solidarietà nella crisi idrica, al punto di non riempire di proposito quelle “inutili” vasche ornamentali. Non resta che attendere cosa accadrà nei prossimi giorni, con la speranza che l’acqua arrivi più spesso nelle case dei cittadini e che, magari anche le due fontane dell’Aica ritrovino dignità.


