La Consulta delle Associazioni di AICA, presieduta da Alvise Gangarossa e comprendente varie organizzazioni locali tra cui Codacons, Ethikos, Konsumer e altre, ha trasmesso una documentazione completa alle autorità competenti per evidenziare le gravi criticità che continuano ad affliggere la gestione idrica della provincia di Agrigento. La lettera è stata indirizzata al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al Commissario Delegato alla crisi idrica, all’Assessore all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità Roberto Di Mauro, e ad altri vertici istituzionali, con l’obiettivo di sollecitare un intervento diretto e risolutivo sulle problematiche che, seppur già segnalate, non hanno ancora trovato risposta.
La Consulta ha presentato un elenco dettagliato di dieci punti che richiedono interventi immediati, segnalando come le inadempienze e la mancanza di trasparenza nella gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) abbiano contribuito a peggiorare la crisi idrica che colpisce duramente i cittadini della Sicilia centro-meridionale.
I dieci punti critici
- Controllo sui Comuni salvaguardati: Otto Comuni della provincia di Agrigento godono dello status di “salvaguardati” ai sensi dell’articolo 147 del Dlgs 152/2006, ma non è stata verificata la sussistenza dei requisiti per questa salvaguardia, causando carenze idriche ed economiche al gestore AICA.
- Consorzi Voltano e Tre Sorgenti: Questi consorzi, che operano in contrasto con le normative vigenti, ostacolano l’unificazione dell’ambito territoriale idrico, requisito fondamentale per l’accesso ai fondi comunitari, in particolare al PNRR.
- Esclusione di Palma di Montechiaro e Camastra: Questi Comuni, nonostante non abbiano ottenuto la salvaguardia, rifiutano di aderire ad AICA, comportando ulteriori perdite economiche per il gestore.
- Utenze forfettarie: La mancata normalizzazione delle 23.000 utenze ancora forfettarie impedisce l’adozione di una tariffa unica d’ambito, requisito essenziale per accedere a finanziamenti europei.
- Mancanza di contrasto ai furti d’acqua: AICA non ha attivato adeguate misure per la ricerca di utenti abusivi, contribuendo al prolungamento della crisi idrica.
- Ricerca di nuove risorse idriche: Non è stata fatta chiarezza sull’esito delle attività di ricerca dei pozzi e sull’effettiva disponibilità di risorsa idrica aggiuntiva, lasciando gli utenti senza vantaggi concreti.
- Recupero crediti: Si evidenzia la necessità di una riscossione immediata dei crediti nei confronti dei Comuni soci, che ammontano a 9 milioni di euro, oltre a maggiore trasparenza sui debiti dei Comuni nei confronti di AICA.
- Utilizzo delle acque depurate: La mancata implementazione di impianti terziari per riutilizzare le acque depurate in agricoltura rappresenta un altro problema per la sostenibilità del servizio.
- Gestione del servizio autobotti: La Consulta chiede maggiore chiarezza sulla gestione delle autobotti e sui costi per gli utenti, poiché queste risorse rappresentano una soluzione sostitutiva per molti.
- Controlli su Siciliacque: È necessario un monitoraggio sull’operato di Siciliacque, società del sovrambito che ha un forte impatto sulla crisi idrica, soprattutto per quanto riguarda l’efficacia degli investimenti, la trasparenza delle tariffe e la legittimità dell’intero sistema di gestione.
Appello per azioni immediate e poteri sostitutivi
La Consulta, di fronte a una situazione che resta critica e senza risposte risolutive, richiama la Regione Siciliana all’attivazione dei poteri sostitutivi, come previsto dagli articoli 152 e 172 del Dlgs 152/2006, per porre rimedio alle mancanze di gestione di AICA e di ATI Agrigento. Questo appello sottolinea come, oltre alla mancanza di azioni tempestive, si assista a un “gioco allo scaricabarile” tra le istituzioni a scapito dei cittadini, che si trovano ad affrontare una delle peggiori crisi idriche degli ultimi tempi con turni di erogazione insostenibili e tariffe sempre più alte.
La Consulta, con il supporto delle associazioni e dei comitati locali, rimane in attesa di risposte concrete da parte delle autorità, con l’auspicio che le segnalazioni e le critiche espresse possano essere ascoltate e trasformate in misure efficaci per il ripristino della qualità e della trasparenza del servizio idrico nella provincia di Agrigento.
Associazioni aderenti alla Consulta:
Agrigento Punto e a Capo, Associazione Titano, A Testa Alta, Centro Studi De Gasperi, Codacons
Sede Provinciale di Agrigento, Comitato Civico Cantavenera, Ethikos Aps, Konsumer – Agrigento.