La scrivente Consulta delle associazioni di AICA si rivolge alle Autorità in indirizzo per porre l’accento sulla difficoltà di accesso all’acqua potabile, una questione che riguarda tutti, ma che
colpisce in particolare le persone più fragili o bisognose, a partire da quelle anziane e con disabilità.
La politica sembra dimenticare l’importanza dell’inclusione e dell’uguaglianza. E’ inaccettabile l’impossibilità ad accedere liberamente all’acqua, diritto umano fondamentale che sembra essere non più garantito. Gli effetti della scarsità d’acqua non colpiscono solo le comunità in difficoltà; si ripercuotono su tutto il tessuto sociale. Le persone più fragili, a partire proprio da quelle con
disabilità, affrontano già innumerevoli sfide quotidiane, e la mancanza di accesso all’acqua aggrava ulteriormente la loro situazione. È indispensabile garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche o economiche, possa accedere alle risorse idriche vitali. Non si può permettere che la mancanza di acqua diventi un ulteriore ostacolo specie per le persone con disabilità, o per chi non ha la possibilità economica di anticipare gli esborsi per il trasporto dell’acqua tramite il servizio sostitutivo espletato dalle ditte convenzionate con il Gestore AICA. Esortiamo dunque ciascuna Autorità in indirizzo a correggere, con estrema urgenza, le modalità attuative del servizio sostitutivo tramite autobotte attualmente in capo al Gestore AICA in quanto non conforme alle prescrizioni dell’Ordinanza della Protezione Civile n.1084 del 19/5/2024 che prevede in capo al Commissario Delegato all’emergenza idrica, il Presidente Renato Schifani, la redazione del Piano degli Interventi, realizzato con procedure di somma urgenza, volto:
a) a garantire l’approvvigionamento idropotabile della popolazione, anche mediante la realizzazione di punti di distribuzione della risorsa idrica alimentati mediante autobotti, provvedendo, a tal fine, qualora non fosse percorribile il noleggio, al potenziamento del parco mezzi e delle apparecchiature delle componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile;
b) a scongiurare l’interruzione del servizio idropotabile ed a garantirne la piena funzionalità, anche attraverso la realizzazione di serbatoi e accumuli, di punti di ricarica delle falde acquifere, di
impianti di pompaggio supplementari, di rigenerazione di pozzi o di realizzazione di nuovi pozzi o attingimenti a sorgenti, di interconnessioni tra le reti idriche esistenti, di rifacimento e/o
approfondimento captazioni.” Tuttavia il sistema di gestione delle autobotti private dato in gestione ad AICA è gravemente inefficiente per i seguenti motivi:
– Ha ristretto la possibilità dei cittadini in difficoltà di approvvigionarsi (ottenendo il risultato opposto ad una più agevole distribuzione della risorsa idrica);
– Non è mai stato chiarito a chi spetta il controllo delle priorità rispetto alle utenze sensibili o comunque deboli, e dei tempi di consegna delle autobotti, nonché se esiste un registro di tutti i prelievi con autobotti dalle fonti pubbliche, dei relativi destinatari e del preciso rispetto di un ordine cronologico delle richieste;
– Per le difficoltà che i cittadini riscontrano nell’accedere a questo servizio vi è il serio rischio che vengano alimentati circuiti sommersi e/o di dubbia legalità, discriminando oggettivamente tutte le fasce deboli sul piano socioeconomico e sanitario;
– Il gestore AICA non ha mai adeguato la propria struttura organizzativa, palesemente inadatta ad evadere tutte le richieste in tempi conformi alla gravità dell’emergenza;
– Non è chiaro perché, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio sostitutivo svolto nei confronti di utenze regolari, i relativi costi non siano stati posti direttamente a carico di AICA piuttosto che richiederne l’anticipazione ai cittadini, con le gravi difficoltà sopra riportate a chi, eventualmente, non abbia la capacità finanziaria di far fronte a tali, esose, anticipazioni;
– Non è stato formalmente e pubblicamente chiarito con quali fondi e con quali tempistiche il Gestore procederà ai rimborsi delle somme anticipate dagli utenti.
Per tutto quanto sopra esposto, SI CHIEDE che la gestione del servizio sostitutivo tramite autobotte venga gestita da una struttura AUTONOMA FACENTE CAPO ALLA PROTEZIONE CIVILE
(come avviene nelle altre province) fino a cessata emergenza, e che si garantisca alla popolazione L’ACCESSO ALL’ACQUA TRAMITE UN SERVIZIO CARATTERIZZATO DA
TRASPARENZA, EQUITA’ E RISPETTO PER LA POPOLAZIONE, A PARTIRE DALLE FASCE DEBOLI E SVANTAGGIATE SOTTO IL PROFILO ECONOMICO.