Nel cuore della questione sulla salute pubblica e il rispetto dei diritti dei più vulnerabili ad Agrigento, Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali, fa sentire la propria voce con una minaccia audace: incatenarsi di fronte al palazzo comunale se il sindaco non rispetta le leggi vigenti.
La storia di una coppia di disabili psichici, segue quella di alcuni giorni fa ed amplifica ancora di più il “famoso elenco di 24 indigenti in attesa” di cui il comune sarebbe in possesso ed a cui lo stesso comune non assicura il ricovero, gli ultimi lasciati in attesa per strada senza un tetto e gli altri a casa di familiari allo stremo ed in grave pericolo, di quella autorizzazione al ricovero in una struttura convenzionata col Comune di Agrigento è solo la punta dell’iceberg di un sistema che sembra non funzionare. Con debiti accumulati(crediti non esigibili con il bilancio a rischio dissesto) che sfiorano i 4 milioni di euro e servizi sociali che sembrano dimenticare gli indigenti, Agrigento si trova di fronte a una sfida urgente.
Di Rosa richiama l’attenzione sulle precise disposizioni di legge che il sindaco sembra ignorare, mettendo a rischio non solo i diritti dei disabili, ma anche la sicurezza della comunità agrigentina. L’obbligo di assistenza prevale sulla contabilità pubblica, come chiarito da leggi nazionali e sentenze della Corte dei Conti.
Mentre si attendono le mosse del Prefetto e l’interrogazione parlamentare del Deputato Capogruppo di Sud Chiama Nord all’Ars Ismaele LA VARDERA, l’azione diretta di Di Rosa rappresenta un ultimatum al rispetto delle norme. Incatenarsi davanti al palazzo comunale diventa un gesto di protesta estremo, ma necessario per far valere i diritti fondamentali degli indigenti e far rispettare le leggi dello Stato.
Il silenzio e l’inazione non sono più accettabili. È tempo che le istituzioni locali rispettino le normative e assicurino una vita dignitosa a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni. La sfida è aperta, e l’attenzione è ora rivolta alla risposta del sindaco di Agrigento di fronte a questa minaccia di protesta estrema, “stavolta se mi incatenerò davanti il comune, non andrò via se non dopo la soluzione del problema, il sindaco ha dimostrato più volte che non c’è da fidarsi delle sue promesse di soluzione dei problemi”