Agrigento, 2025 – La tragica scomparsa di Marco Chiaramonti, famoso istruttore di tennis, ha commosso Agrigento e riaperto il dibattito sulla sicurezza stradale nella zona. Sabato sera una drammatica caduta in scooter lungo viale Emporium, alle porte di San Leone, ha stroncato la vita di Chiaramonti, cinquantenne conosciuto e ben voluto. Ora la Procura ha avviato un’inchiesta.
Gli accertamenti in corso
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La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo senza al momento indagati né ipotesi di reato.
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Sono stati posti sotto sequestro: la salma, lo scooter guidato da Chiaramonti, il casco e un’auto proveniente dalla corsia opposta.
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Il Gip del tribunale ha convalidato il sequestro del mezzo e del casco.
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È in corso la raccolta di testimonianze da parte dei carabinieri, che hanno effettuato rilievi sulla scena.
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Non è ancora stata decisa l’autopsia, che potrebbe aiutare a chiarire le cause esatte del decesso.
Il punto critico: la buca nella strada
Uno degli elementi al centro delle indagini è la presenza di una buca nella tratta stradale in cui è avvenuto l’incidente. Sarà fondamentale stabilire se e in che misura essa abbia contribuito al tragico evento.
Il dolore della città
La comunità agrigentina è sotto shock. Marco Chiaramonti era una figura conosciuta e stimata. Il dramma risuona anche per un’altra coincidenza dolorosa: esattamente dieci anni fa, nel settembre del 2015, perse la vita il fratello Gabriele in un incidente stradale.
Prospettive legali e responsabilità
Per i familiari, per i cittadini, per l’amministrazione locale, questo episodio solleva una serie di interrogativi:
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Manutenzione delle strade e prevenzione: se la buca è confermata, ci sarà da capire chi è responsabile della segnalazione e della riparazione, nonché se erano state richieste azioni preventive.
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Uso di dispositivi di sicurezza: il ruolo del casco, le condizioni del mezzo, le condizioni della carreggiata e visibilità, eventuali ostacoli o pericoli non segnalati.
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Procedure giudiziarie: tempi della restituzione della salma, decisione sull’autopsia, possibili sviluppi se emergeranno responsabilità di enti pubblici o privati.
Si tratta di una vicenda che va al di là del lutto personale, perché richiama l’urgenza di una presa in carico concreta del tema della sicurezza nelle infrastrutture urbane, specie nelle zone di confine tra centro e periferia, molto frequentate anche da persone che fanno attività sportiva, da pendolari, turisti.
Aggiorneremo non appena saranno disponibili i risultati degli accertamenti medico-legali e ogni elemento utile all’accertamento delle responsabilità.

