L’albero di Natale collocato in Piazza Stazione ad Agrigento non smette di far parlare di sé, trasformandosi da simbolo di festa a emblema di cattiva gestione e inefficienza. E come spesso accade, la satira è arrivata puntuale per commentare ironicamente una vicenda che sta facendo discutere tutta la città.

A immortalare la situazione con la sua penna pungente è l’artista agrigentino Sergio Criminisi, che ha dedicato una vignetta alla controversia dell’albero riparato con fascette e viti. Nella vignetta, due bidoni antropomorfizzati commentano la situazione. Uno di loro, trafitto da una grossa vite, lamenta il dolore, mentre l’altro, avvolto da fascette di plastica, esclama: “Amore mio… meglio le fascette che le viti!”. Una scena ironica ma profondamente evocativa, che rappresenta con sarcasmo la polemica nata attorno all’albero.

L’ironia che fa riflettere

La vignetta non è solo un momento di leggerezza. Criminisi, attraverso il suo tratto distintivo e la sua capacità di cogliere l’essenza delle situazioni, ha dato voce al malcontento cittadino, sintetizzando in un’immagine il disagio per una gestione percepita come approssimativa. L’albero, che doveva rappresentare la magia del Natale, è diventato invece un simbolo di inefficienza, riparato con metodi che hanno suscitato perplessità tra gli esperti e indignazione tra i cittadini.

Dalla realtà alla satira

La vicenda, già ampiamente trattata da Report Sicilia in articoli precedenti, aveva portato alla luce non solo le condizioni precarie dell’albero ma anche le modalità discutibili con cui è stato gestito il suo posizionamento. Fascette di plastica e viti, soluzioni che non solo sono esteticamente inaccettabili ma anche dannose per la salute dell’abete, hanno alimentato un dibattito acceso. Ora, con l’aggiunta della vignetta di Criminisi, il tema assume una nuova dimensione, mostrando come l’arte possa essere uno strumento potente per denunciare con leggerezza.

Una città che osserva e commenta

La rubrica “La notizia vista da Sergio Criminisi” offre ancora una volta uno spunto di riflessione su come la satira sia in grado di trasformare un episodio di cronaca locale in un momento di consapevolezza collettiva. Non resta che sperare che, dopo l’ironia, arrivi anche una risposta concreta da parte delle istituzioni, per restituire dignità a un albero che, al momento, sembra più una vittima che un simbolo di festa.

Un grazie a Sergio Criminisi, che con il suo talento ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, ricordandoci che, anche nelle difficoltà, si può trovare spazio per un sorriso intelligente e critico.

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