L’incredibile vicenda della tomba di Luigi Pirandello chiusa alle visite nell’anno di Agrigento Capitale della Cultura ha suscitato eco anche a livello nazionale. Primi ad “accorgersi” della gravità della vicenda sono stati i colleghi de “Il Fatto Quotidiano”, con il giornalista Paolo Dimalio. Dopo il nostro “blitz” dell’altroieri nei luoghi del Caos, raccogliendo la notizia e scattando le foto a corredo, il prestigioso quotidiano nazionale ha ritenuto interessante approfondire l’argomento. La tomba di Liugi Pirandello è chiusa e lo sarà per alcune settimane, per consentire un intervento di importante ristrutturazione e messa in sicurezza del vialetto che conduce alla nuda pietra sotto la quale riposano le ceneri del drammaturgo premio Nobel nel 1936. Intervistato da Dimalio, il direttore dell’Ente Parco Archeologico Sciarratta ha evidenziato il proprio disappunto per questa chiusura nel momento sbagliato, scaricando la responsabilità di questa scelta ad altri enti, in primis alla Sovrintendenza ai Beni Culturali. Sempre enti regionali comunque, alla faccia di Agrigento Capitale della Cultura dove uno dei luoghi simbolo viene reso inaccessibile.

Il dato incredibile, raccontato dal Fatto Quotidiano, con tanto di “richiamo” in prima pagina, è che alla biglietteria non sarebbero stati informati della chiusura. La speranza è che le informazioni ai turisti richieste telefonicamente per organizzare una visita al Caos vengano fornite con precisione, preannunciando che la visita al sito sarà possibile, “solo” all’interno della casa natale. Su questa incredibile vicenda torneremo molto presto. Il tutto, evidenziando come ad oggi non sia stata ancora posizionata la tabella obbligatoria per ogni cantiere edile, nella quale si dovrebbero leggere gli esecutori dell’intervento, i costi e la durata dello stesso. L’ispettorato del lavoro in questi casi è l’ente che dovrebbe controllare che tutto sia in ordine.