E’ da sempre il simbolo di Porto Empedocle, campeggia anche sul gonfalone e sullo stemma della città. E’ la Torre Carlo V, l’ex fortezza poi divenuto carcere citato anche da Andrea Camilleri ne “La strage dimenticata”. E da venerdì scorso simbolo di Porto Empedocle lo è anche per quanto accaduto e che a momenti, avrebbe potuto arrecare danni alle persone. Dal grande fabbricato si sono infatti staccati alcuni pezzi di intonaco, dal versante che da sulla spiaggia de La Pilaya, all’angolo. Recintato questo lembo di marciapiede sottostante, i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno deciso di delimitare con abbondante rete arancione l’intero perimetro della struttura, per impedire il transito nelle immediate vicinanze. Quello del cedimento di pezzi di prospetto è un problema che si verifica da anni, senza che la Sovrintendenza ai beni culturali e soprattutto il Comune, che ne è entrato in possesso intorno al 2019 muovesse un dito per porvi rimedio.
Chili e chili di materiale si sono sistematicamente e silenziosamente andati a depositare alla base della torre, a causa della friabilità dei materiali usati a suo tempo per il restauro e per gli agenti atmosferici che certamente contribuiscono al deterioramento della struttura. Salsedine e vento sono nemici senza pietà e questi sono i risultato, aggravati anche da una manutenzione inesistente della facciata. Vedere la Torre Carlo V recintata è come se a Roma recintassero il Colosseo o a Parigi l’arco di trionfo. Viste le condizioni pietose in cui versa Porto Empedocle, tra erbacce, strade devastate, centro storico cadente e altri orrori sparsi di qua e di là, ci mancava anche che il simbolo della città venisse recintato per pericolo cedimenti del prospetto. La speranza è che finalmente qualcuno alla Sovrintendenza e soprattutto al Comune si ricordi di questa Torre, così imponente ma al contempo così fragile. Com’è auspicabile che dal Comune non si perda tempo nello stare col fiato sul collo degli organi competenti al ripristino delle condizioni minime di sicurezza. Un vero peccato, a pochi giorni dal centesimo compleanno che avrebbe compiuto Andrea Camilleri e dalla festa in onore di San Calogero. Tutti momenti che avrebbero avuto nella Torre Carlo V uno sfondo ideale, uno sfondo che adesso comparirà recintato. Unico aspetto positivo – non trascurabile ovviamente – è che l’ingresso è consentito, senza alcuna restrizione.