Sul caos intorno al dissalatore di Porto Empedocle ci sono due verità scritte sulle carte. Si leggono dal verbale di una delle conferenze di servizi svoltesi nei mesi scorsi per mettere d’accordo tutte le teste istituzionali interessate. Enti sanitari, sovrintendenza, Comune, Arpa, Libero consorzio, Capitaneria e altri si sono riuniti per decidere come procedere in questa corsa contro il tempo, per alleviare la sete degli agrigentini. Prima “verità”: Il dissalatore “mobile” di Porto Empedocle lo stanno realizzando dove lo stanno realizzando, ovvero davanti la Centrale Enel, perchè (nell’anno di Agrigento Capitale italiana della cultura !!!!!) c’era e c’è fretta di alleviare la sete, avendo subito a disposizione la presa a mare della stessa centrale. Realizzarlo dove sorgevano i minidissalatori, ovvero al Caos, avrebbe richiesto più tempo, dovendo riqualificare tutto. Seconda “verità” scritta nei verbali: la cosiddetta “fase 2” che prevede la realizzazione di un dissalatore fisso, prevede che ciò avvenga proprio nella zona dove giacciono i vecchi impianti. Lo ha detto l’ingegnere Sansone, dirigente della Presidenza del consiglio dei ministri che ha vergato il verbale dalla conferenza di servizi svoltasi lo scorso 30 maggio a Roma. Rimane ancora grande perplessità sulla lunghezza della condotta per lo scarico della salamoia, per la quale il Comune empedoclino ha manifestato l’esigenza che questo scarico avvenga oltre i 800 metri almeno, a differenza di quello che prevede la fase 1 in corso, con una tubatura di 190 metri scarsi.

Dove sorgerà il nuovo impianto definitivo?

I punti fermi emersi nelle scorse settimane dunque, sono questi: il dissalatore che rimarrà a Porto Empedocle dovrà sorgere dove oggi c’è il “cimitero” di quelli abbandonati 15 anni fa. Letta così sarebbe dunque spazzata via l’ipotesi che vedrebbe l’area della centrale Enel scelta anche per il dissalatore fisso. Non si può però non notare una incongruenza logica: se il dissalatore fisso – come si legge dal verbale – il governo dice di volerlo fare nell’area Asi, perchè la condotta da 800 metri è in discussione dinanzi la centrale Enel? Questo elemento dalle carte in nostro possesso non lo si comprende. Il tutto, mentre i lavori proseguono, con la posa della tubatura sventrando la parte bassa della città e la “spiaggetta” adiacente la capitaneria. Il cantiere ha preso possesso dell’arenile, privando i bagnanti di centinaia di metri di arenile. Si resta nel frattempo in attesa della convocazione della seduta straordinaria del consiglio comunale, a seguito della richiesta avanzata con raccolta di firme dal movimento Mare Nostrum e di alcuni consiglieri comunali. In tutta questa vicenda rimane comunque una sensazione di confusione, approssimazione e scarsa conoscenza del territorio che lascia davvero sgomenti. Unico aspetto positivo, non marginale è che Porto Empedocle da questa operazione otterrà certamente una dotazione idrica maggiore. Alla fine, quello che tutti auspicano da anni. 

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