Uno dei “luoghi del cuore” di Porto Empedocle, la spiaggia detta “Pilaya”, a due passi dalla Torre Carlo V e della capitaneria di porto è tornata a essere un cantiere. Le ditte Vitalegas e Acciona Agua che si sono aggiudicati l’appalto da 13 milioni e rotti per la realizzazione dell’impianto di dissalazione delle acque marine nella cittadina marinara hanno avviato i lavori, recintando l’area e adagiando lunghi tubi azzurri. Fin qui niente di particolarmente “discutibile”, visto che finalmente arrivano gli impianti che dovrebbero limitare la crisi idrica in mezza provincia di Agrigento. Quello che lascia tanti empedoclini con il fiato sospeso è ciò che potrà accadere nei prossimi mesi sul fronte ecologico e turistico. I moduli mobili per la dissalazione dell’acqua sorgeranno dunque nella zona dove svetta la centrale “Vigata” dell’Enel e le opere a corredo di tali impianti interesseranno l’area adiacente, appunto quella da sempre utilizzata da tante persone per andare a fare il bagno nella stagione estiva. Il trattamento dell’acqua di mare dunque, in entrata e in uscita avrà come “teatro” questo angolo di Porto Empedocle, destinato prettamente ad attività turistica, anche se a due passi c’è da decenni la centrale elettrica che di bello e turistico ha poco o nulla.

La gente si chiede: perchè proprio alla “Pilaya”?

Cresce in città la preoccupazione circa le eventuali conseguenze che la lavorazione dell’acqua marina possano esserci sull’ambiente. Gli esperti dicono che non ci saranno effetti nocivi sull’ecosistema. Però è lecito riflettere su un dato: La zona dei vecchi minidissalatori posizionati a due passi dalla galleria Caos, dove oggi sorge il grande hotspot per i migranti, non è stata ritenuta idonea da Siciliacque per realizzare i nuovi moduli di dissalazione, scegliendo la zona della centrale Enel, a poche centinaia di metri dalla Torre Carlo V, simbolo di Porto Empedocle. Si potevano sistemare altrove? Quale impatto avranno questi dissalatori sul fronte estetico e ambientale sulla zona? Domande che nella cittadina marinara in tanti si pongono, al cospetto di una reiterata tendenza a industrializzare l’area, rispetto allo sviluppo turistico. La sensazione è che però tra accorciare i turni di distribuzione dell’acqua nei prossimi mesi e le questioni ambientali, la Regione abbia privilegiato la prima opzione.