Lampedusa dice addio al PRG di Martello: “Era fatto su misura per pochi”

LAMPEDUSA – Con una decisione forte e senza precedenti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Filippo Mannino ha detto ufficialmente “no” al Piano Regolatore Generale voluto dall’ex sindaco Totò Martello, bocciandolo in consiglio comunale lo scorso 1° aprile. Una seduta fiume, durante la quale sono emerse verità pesanti, ben oltre il piano urbanistico: favoritismi, omissioni, irregolarità e scelte “cucite su misura”.

Un PRG che non piaceva a nessuno, e non solo per il suo impianto tecnico ormai datato (oltre trent’anni), ma per l’evidente squilibrio tra le aree edificabili. Su tutte, quella in zona Cala Creta, di proprietà dello stesso Martello, dove il progettista aveva “casualmente” previsto un indice di edificabilità altissimo, capace di ospitare un intero villaggio turistico, mentre per il resto dell’isola era previsto poco o nulla.

Revocata la delibera del commissario: “Atto basato su omissioni”

Il punto centrale del consiglio comunale riguardava la revoca della delibera firmata dal commissario ad acta, nominato dalla Regione, che aveva dato via libera all’iter del PRG di Martello. Secondo quanto emerso, il commissario non era stato informato di una delibera consiliare fondamentale, votata all’unanimità durante l’amministrazione De Rubeis, che di fatto bloccava il piano.

“Quell’atto fu omesso, volontariamente o per negligenza. Starà alla magistratura stabilire se si tratta di reato”, ha dichiarato il sindaco Mannino in aula.

Irregolarità urbanistiche, documenti vecchi e cittadini danneggiati

L’ufficio tecnico comunale, per bocca dell’ing. Salvatore Gambino, ha elencato una lunga serie di irregolarità nella progettazione: mancanza di studi aggiornati, documentazione incompleta, errori procedurali. A pagarne il prezzo, però, sono stati soprattutto i cittadini: tanti progetti sono stati bloccati, pur avendo già versato gli oneri di urbanizzazione, lasciando famiglie e imprese senza possibilità di costruire.

“Un danno economico e morale, con cittadini costretti a fare ricorsi e chiedere risarcimenti”, denuncia un gruppo di residenti.

Un piano cucito addosso a Martello?

Che il PRG fosse chiamato da tutti “il Piano Regolatore di Martello” non era solo per l’epoca in cui fu proposto, ma perché – come sottolineato in consiglio – sembrava scritto per favorire direttamente l’ex sindaco e pochi altri. Ed è proprio questo il punto su cui oggi l’opinione pubblica chiede chiarezza.

  • È lecito che un ex sindaco presenti un piano urbanistico dove le sue proprietà risultano le più valorizzate?

  • È un caso che le zone a massima edificabilità coincidano con i suoi terreni?

  • E omettere atti fondamentali a un commissario regionale è reato o solo leggerezza?

Fine di un’epoca (e forse inizio di un’indagine?)

Con la revoca della delibera del commissario e il blocco del piano, finisce un’epoca. Il PRG di Martello, che per decenni ha rappresentato un’anomalia nella pianificazione urbanistica di Lampedusa, è stato ufficialmente cancellato. Ma i dubbi restano, e potrebbero aprirsi scenari giudiziari se verranno ravvisati profili di reato.

“Non si può più amministrare come se la cosa pubblica fosse una questione privata o familiare”, ha concluso il sindaco Mannino.


Report Sicilia continuerà a seguire da vicino l’evoluzione di questa vicenda, che potrebbe diventare un caso simbolo di urbanistica piegata a interessi personali. Ai cittadini, ora, spetta il compito di vigilare e pretendere giustizia.

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