Bollette a forfait, contatori non letti, crediti non riscossi e ora anche appalti da rivedere. A Lampedusa il Comune richiama AICA al rispetto delle norme sugli affidamenti pubblici.
l Sindaco Mannino e il capo dell’Ufficio Tecnico Gambino scrivono ad AICA, Regione e Prefettura: “Importi fuori soglia, criteri sbagliati, procedure da rifare”. AICA ammette: “Valuteremo la revoca”.
Oggi parliamo di acqua.
Sì, proprio quella che a Lampedusa arriva in ritardo, costa di più, manca spesso e che continua a essere fatturata a forfait, con contatori non letti e con crediti vecchi accumulati negli anni.
Ma stavolta il problema non riguarda solo le bollette.
Riguarda una gara pubblica.
Il Comune di Lampedusa e Linosa, nella persona del Sindaco Filippo Mannino e del capo dell’Ufficio Tecnico ing. Salvatore Gambino, ha inviato una nota formale ad AICA, e per conoscenza a Regione Siciliana e Prefettura di Agrigento, segnalando gravi criticità procedurali nell’affidamento del servizio di supporto alla gestione della rete idrica e fognaria dell’isola.
COSA È SUCCESSO
Secondo il Comune, la gara indetta da AICA presenta irregolarità sostanziali:
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Importo fuori soglia:
L’importo a base di gara supererebbe il limite per cui è ammessa la procedura negoziata, specialmente considerando che il disciplinare prevede una proroga automatica, raddoppiando di fatto il valore. -
Criterio di aggiudicazione non corretto:
AICA ha scelto la regola del “prezzo più basso”, ma questa non è applicabile negli appalti con prevalenza di manodopera, come prevede il Codice dei Contratti. -
Attribuzione di punteggi territoriali:
Secondo Comune e Ufficio Tecnico, i criteri per favorire operatori locali sono infondati e rischiano di violare i principi europei di parità di accesso.
LA MOSSA DEL COMUNE
Il Sindaco Mannino e l’ingegnere Gambino hanno chiesto esplicitamente:
La revoca in autotutela dell’intera procedura di gara.
Non un rinvio.
Non una rettifica.
La revoca.
LA RISPOSTA DI AICA
La risposta è arrivata.
E, sorprendentemente, AICA non difende l’impianto della gara.
Non contesta le osservazioni.
Non rivendica correttezza delle procedure.
AICA ammette la necessità di un riesame e comunica che valuterà l’adozione di un provvedimento di revoca.
Tradotto:
Il Comune aveva ragione.
Nel frattempo, come accade da anni in Sicilia quando una gara è sbagliata, si andrà avanti a proroghe.
PERCHÉ QUESTO È IMPORTANTE
Perché Lampedusa, oggi, rappresenta il caso simbolo di una gestione idrica provinciale che:
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non installa i contatori dove è obbligatorio farlo,
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non legge quelli esistenti,
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fattura a forfait,
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accumula crediti non riscossi,
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apre gare poi costrette a rientrare,
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e intanto chiede ai cittadini aumenti tariffari.
La differenza, stavolta, è che:
un Comune non ha fatto finta di nulla.
Ha esercitato il suo potere di controllo.
Ha chiesto il rispetto della legge.
E AICA ha dovuto fermarsi.
Questa vicenda va oltre Lampedusa.
Parla dell’intero sistema idrico agrigentino.
Perché dove uno controlla, emergono problemi.
Dove nessuno controlla, la crisi continua.
E allora la domanda, oggi, è inevitabile:
Se a Lampedusa hanno fermato una gara perché irregolare, quante altre gare in provincia vanno verificate?
Report Sicilia continuerà a seguire.
Con atti, nomi, documenti.
Fino in fondo.

