E’ chiuso da 3 anni, nel silenzio più assordante delle istituzioni locali, come se ormai fosse tutto normale. Come se il “ponticello” Maddalusa non esistesse più, come se Anas e le aziende che si sono via via alternate nel cantiere non dovessero dare conto e ragione del vergognoso protrarsi dei tempi di ultimazione dei lavori su questa fondamentale arteria. E’ – per quelli che non lo sapessero – il ponte che consente l’immissione sulla Strada Statale 115, per coloro i quali provengono da Porto Empedocle, transitando dalla Galleria Caos. Uno snodo nevralgico sotto tanti punti di vista, non ultimo quello del trasporto pesante proveniente dal porto empedoclino, in primis i camion del settore ittico, del salgemma e di altri ambiti. Per non palare del flusso veicolare “civile”, costretto alla deviazione verso un improponibile “budello”, riasfaltato alcuni mesi fa dopo che decine di veicoli erano stati danneggiati dalle buche “lunari”, create dall’aumento esponenziale di veicoli in transito. Una deviazione che da tre anni causa enormi disagi e ritardi nelle tabelle di marcia giornaliere di chiunque transiti in questa zona.

Tre anni sono trascorsi per rifare i piloni del ponte e ancora non hanno finito, quelli di Anas e delle ditte che si aggiudicarono l’appalto. I piloni sono ancora da completare, la strada che vi poggia è ancora lungi dall’essere “lavorata”, presentando le stesse emergenze di quando la zona venne chiusa al transito. I lavori su queste poche decine di metri di cemento sono fermi da settimane, con tutto quello che ne consegue. Una vergogna che si protrae senza soluzione di continuità. Del resto, poco distante dal Maddalusa, i lavori per la ristrutturazione del viadotto Akragas-Morandi rischiano di “festeggiare” la maggiore età, al ritmo con il quale si stanno portando avanti gli interventi. Una indecenza che meriterebbe una maggiore attenzione da parte delle istituzioni che governano il territorio, sollecitando Anas e chi sta sopra Anas a darsi una mossa. Beffa delle beffe, a pochi metri dal cantiere per il ponte, fervono i lavori nell’area verde adiacente il curvone. Da lì non ci transiterà mai nessuno, ma almeno la zona ne guadagnerà in decoro e sicurezza.

