Dovrebbero essere tenute come ognuno – si spera – tiene la propria casa. Il municipio è considerato la “casa” dei cittadini e a giudicare da come vengono tenute le aiuole davanti al palazzo municipale di Agrigento, il “padrone” di questa casa dovrebbe vergognarsi. Da mesi la cosiddetta “vegetazione spontanea” prolifera senza alcun controllo da parte delle maestranze demandate dal settore comunale competente. Questi spazi che dovrebbero essere manutenuti con maniacale attenzione, sono loro malgrado il simbolo dell’abbandono in cui versano tante zone della città. Una immagine decisamente sgradevole per uno dei luoghi più importanti dal punto di vista estetico della città, dove il decoro e la cura dovrebbero essere una normalità.

Ma chi non riesce a mantenere decoroso perfino davanti al palazzo municipale come si può ritenere essere in grado di dare alla città intera una immagine presentabile e servizi efficienti? Una domanda che dopo 5 anni (ma anche prima) non ha mai avuto una risposta migliore di quella raccontata dalla realtà. L’attuale amministrazione comunale durante la precedente campagna elettorale ebbe a inventare il motto: “di chi è la colpa”, trasmettendo in svariati spot le immagini del degrado che impazzava ad Agrigento nel 2020. Degrado ritenuto dai sostenitori dell’allora candidato sindaco Miccichè, figlio della pessima gestione del suo predecessore e competitor alla carica di sindaco, Calogero Firetto, del quale Miccichè fu – tra l’altro – assessore. Roba da ridere se non venisse da piangere, visto che da quegli spot di 5 anni fa, la situazione generale della città è peggiorata. Lecito dunque chiedersi ancora una volta di chi sia la colpa dello sfascio, anche in queste “piccole cose” come possono essere considerate le attenzioni da prestare alle aiuole davanti al palazzo di città. Non resta che attendere le prossime ore, quando quasi certamente, dopo questo articolo come spesso accaduto di recente, l’assessore competente invierà un operaio per decespugliare e sistemare le aiuole della vergogna. 

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