LICATA – Un intreccio tra politica, affari e gestione delle risorse pubbliche. È quanto emerge in via ipotetica dalle intercettazioni raccolte nell’ambito di un’inchiesta in corso, che vede coinvolti il sindaco di Licata Angelo Balsamo, l’ex assessore regionale Giovanni “Roberto” Di Mauro e l’architetto Sebastiano Alesci, dirigente dell’Area tecnica Lavori pubblici e Territorio del Comune.
Secondo gli investigatori, le conversazioni captate sulle utenze telefoniche dei soggetti coinvolti delineerebbero un quadro complesso e tutto da verificare, che sembrerebbe mettere in luce una collaborazione funzionale e organizzata tra i protagonisti, finalizzata – se confermata – a costruire meccanismi di gestione parallela di fondi pubblici.
Le intercettazioni riportano colloqui nei quali si discuteva della possibilità di costituire un consorzio con il Consorzio Bonifica di Agrigento e il Consorzio Agricoltori, utilizzando fondi regionali per oltre 22 milioni di euro destinati alla rete idrica. In tale contesto, Balsamo avrebbe potuto assumere la presidenza del consorzio, con un compenso da 100.000 euro annui.
Nel corso della conversazione, Di Mauro affermava:
D.R.: “Ci accertiamo se possiamo fare una convenzione con GUARINO martedì.”
B.A.: “Sì.”
D.R.: “In modo tale che diamo incarico a te di fare questa operazione… tu fai con loro questo consorzio.”
B.A.: “Sì.”
D.R.: “E ci possiamo mettere l’avvocato Balsamo…”
B.A.: “Certo, lo facciamo pure presidente.”
D.R.: “100 mila euro l’anno ci sono.”
B.A.: “Inchia… andrei a recuperare quelli che ho perso nel fatturato. Una parte, da 300 mila euro sono sceso a 80.”
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’obiettivo apparente – se confermato in sede giudiziaria – sarebbe stato quello di ottenere incarichi professionali e ritorni economici personali, aggirando le normali procedure di evidenza pubblica.
In un’altra conversazione con Alesci, Di Mauro discute i costi del progetto:
D.R.: “Questo tubo praticamente dalla diga San Giovanni andrebbe…”
A.S.: “Solo per il tubo non ci sono particolari costruzioni.”
D.R.: “Appunto. Ci mettiamo 250 mila euro e basta!”
A.S.: “Magari assai sono! Va bene, lo giustifichiamo.”
Agli atti vi sono inoltre contatti tra Alesci e l’imprenditore Caramazza, amministratore di fatto dell’impresa Edilroad S.r.l., che sembrano confermare una rete relazionale stabile tra tecnici, politici e privati con interessi convergenti sui lavori pubblici.
Altro nodo d’interesse è il legame tra Alesci e il sindaco di Maletto, Giuseppe Capizzi, riconducibile all’omonima impresa coinvolta nel RTI che ha ottenuto l’appalto per il rifacimento della rete idrica di Agrigento. Proprio Alesci risulta essere stato uno dei componenti della commissione giudicatrice. I due si sono incontrati a Licata il 20 luglio 2024 presso il ristorante “La Madia”.
Tutte queste informazioni – ribadiscono gli investigatori – sono al momento oggetto di approfondimento e non rappresentano prova definitiva di reati. Vige per tutti i soggetti coinvolti la presunzione d’innocenza fino a eventuale giudizio definitivo.