“È opportuno che tra le misure e le soluzioni di efficientamento siano inclusi gli obiettivi della prevenzione dei costi inutili e/o diseconomici (v. es. evento inaugurazione in Teatro Pirandello)”. Parole e musica dei magistrati della Corte dei conti siciliana che giorni fa hanno stroncato la gestione dell’anno di Agrigento Capitale italiana della Cultura. E tra le voci prese quasi ad esempio dello spreco di denari pubblici campeggia quella relativa agli effetti “collaterali” della giornata inaugurale con visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 18 gennaio scorso. Circa 130 mila euro per un evento che comunque era quasi scontato che si dovesse organizzare e fare svolgere, possibilmente in maniera gradevole. Tutto troppo costoso però, almeno per i giudici contabili che hanno fatto letteralmente le pulci agli organizzatori di questo evento.

Nel provvedimento di sintesi reso noto nei giorni scorsi dalla Corte siciliana si evidenzia come “inoltre, la Fondazione espone che l’organizzazione della cerimonia (svoltasi al Teatro Luigi Pirandello) di apertura dell’evento Agrigento Capitale Italiana della Cultura è stata interamente gestita dal Comune di Agrigento. Pertanto, anche sotto tale ulteriore aspetto, eventuali criticità nella organizzazione e nella attuazione dell’evento di che trattasi non risultano addebitabili alla Fondazione”. Del resto, la Fondazione “commissariata” dalla Regione poco dopo l’inizio dell’anno, con l’invio ad Agrigento della prefetto in pensione Maria Teresa Cucinotta, non esce tutto sommato con le ossa rotte come invece il Comune. Ma quel 18 gennaio pare essere proprio la base di un iceberg sul quale è andata a schiantarsi Agrigento in questi mesi.

I giudici contabili hanno puntato la loro attenzione anche sulla tragicomica vicenda dei tombini, asfaltati in una notte lungo la strada che avrebbe dovuto percorrere il Capo dello Stato. Si scopre che “con la nota prot. n. 2394 del 13 gennaio 2025 il Sindaco della Città di Agrigento ha richiesto all’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, un intervento per la messa in sicurezza del percorso stradale in occasione della visita del Presidente della Repubblica ad Relazione sulla gestione dell’iniziativa “Agrigento capitale italiana della cultura 2025”, ritenendo “tale intervento indispensabile per assicurare il decoro urbano e la sicurezza degli spostamenti in una giornata di così rilevante importanza istituzionale”. L’intervento in progetto, identificato con il CUP G47H25000000002 ed il CIG B5539A70B3, dell’importo complessivo pari ad € 510.000,00 (di cui € 360.787,39, per lavori al netto del ribasso d’asta del 30,56% – prescritto nel contratto di Accordo Quadro – ed € 149.212,61 per Somme a disposizione dell’Amministrazione), è stato finanziato per un ammontare di pari importo, con deliberazione di Giunta Regionale n. 3 del 16/01/2025. Si specifica altresì che, al fine di consentire piena spendibilità all’impegno economico promosso dalla Giunta di governo regionale con la deliberazione n. 3 del 16/01/2025, la Ragioneria Generale della Regione Siciliana, con D.D. n. 393/2025 del 18/03/2025, ha provveduto ad iscrivere il suddetto importo complessivo di finanziamento, di euro 510.000, nei confronti dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture-Dipartimento Regionale Tecnico, per l’esercizio finanziario dell’anno 2025, con apposito capitolo di nuova istituzione n. 672253, avente ad oggetto esclusivo “Agrigento capitale della cultura 2025 – lavori urgenti di sistemazione piani viari ammalorati, di cui alla delibera della Giunta regionale n. 3-2025″.

L’info point a passo di lumaca …

Come dire che per il capo dello Stato e il suo corteo, la Regione e il Comune sono riusciti a “trovare” mezzo milione in poche ore e asfaltare tutto, compresi i tombini. Tombini che nei giorni successivi furono “riesumati” con i metaldetector, facendo ridere l’Italia intera. Altro “piccolo retroscena” rispetto al disastro generale è quello che riguarda il mitico info-point di Porta di Ponte. Scrive la Corte dei Conti: “Risulta agli atti tardivamente costituito nel settembre u.s. con modalità e costi da verificare in sede di rendicontazione finale dell’iniziativa”. Dei cessi di piazzale Rosselli aperti pochi giorni fa non se ne fa menzione, ma la carne al fuoco non manca, per una fine anno con i botti. Non solo per San Silvestro e il 2026. 

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