Le liste d’attesa interminabili dell’ASP di Agrigento finiscono sotto la lente d’ingrandimento del Governo regionale. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha disposto un’ispezione urgente per verificare la gestione delle liste d’attesa, in seguito al caso, riportato dalla stampa, di un paziente oncologico costretto ad attendere quasi un anno e mezzo per una colonscopia di controllo.
La vicenda ha scosso l’opinione pubblica, sollevando dubbi sull’efficienza del sistema sanitario locale. «Il mio governo – ha dichiarato Schifani – è impegnato a restituire dignità ai pazienti della sanità siciliana, anche attraverso tempi di attesa ragionevoli per le prestazioni. Questo obiettivo è stato inserito tra le priorità dei nuovi manager sanitari, con la decadenza automatica dal ruolo in caso di mancato raggiungimento».
A margine della polemica, il direttore generale dell’ASP di Agrigento, Giuseppe Capodieci, ha espresso il proprio rammarico, affermando tuttavia di non essere sorpreso dalla situazione. «Siamo consapevoli – ha dichiarato – che la carenza di risorse umane rende particolarmente lunghi i tempi di attesa per queste prestazioni, non solo ad Agrigento, ma in tutta la Sicilia».
In risposta all’ondata di indignazione, l’ASP di Agrigento ha attivato un numero di telefono diretto per riservare un canale privilegiato di prenotazione a pazienti oncologici e ai loro medici curanti. Tuttavia, la misura sembra più un palliativo che una soluzione definitiva.
Il problema strutturale delle liste d’attesa
La vicenda mette in evidenza un problema strutturale che affligge la sanità siciliana: la cronica mancanza di personale e risorse. Sebbene il Governo regionale abbia introdotto nuove regole per responsabilizzare i manager delle aziende sanitarie, come sottolineato dal presidente Schifani, la situazione attuale richiede interventi concreti e immediati.
La creazione di un canale diretto per pazienti oncologici è un passo avanti, ma non risolve il problema delle liste d’attesa per il resto della popolazione, che continua a subire i disagi di un sistema al collasso.
Verso soluzioni definitive?
L’ispezione ordinata dal Governatore potrebbe portare alla luce responsabilità dirette e indirette, contribuendo a migliorare la gestione delle liste d’attesa. Tuttavia, senza un incremento di risorse umane e una riorganizzazione dei servizi, le criticità resteranno irrisolte.
La sanità è un diritto fondamentale, e i cittadini di Agrigento, così come quelli del resto della Sicilia, meritano un sistema sanitario efficiente e tempestivo. Il “caso” di Agrigento potrebbe diventare il punto di partenza per una riflessione più ampia sulla necessità di riforme strutturali, senza le quali il diritto alla salute rischia di restare solo sulla carta.