Potrebbe essere facile o comunque, meno arduo, risalire a cosa abbia dato alle fiamme la tenda delle suore della comunità Porta Aperta a Villa Bonfiglio. Di certo non grazie alla testimonianza di qualcuno, ci mancherebbe altro, Agrigento si conferma capitale dell’omertà a prescindere su questi e altri episodi in altri campi. A soccorrere la verità e la voglia di giustizia potrebbe essere la telecamerina posizionata all’angolo dell’ingresso nella villa, in cima alla saluta Coniglio. A due passi dai paninari posizionati da anni con il loro furgone a ridosso dell’area verde. Una telecamere punta verso la Salita Coniglio, l’altra verso la villa Bonfiglio e, teoricamente, dovrebbe avere un raggio visuale abbastanza sufficiente a immortalare l’area interessata dal rogo. Il condizionale è d’obbligo per almeno due motivi: è necessario capire se la telecamere sia o meno funzionante e con quale risoluzione delle immagini; se la telecamera sia effettivamente diretta verso la zona teatro della vicenda. Domande alle quali staranno certamente rispondendo gli inquirenti che, su quanto accaduto nel cuore del Viale della Vittoria, frequentato giorno e notte da tanta gente. Se sul fronte delle indagini sull’accaduto si attendono immediati riscontri, anche per scartare l’ipotesi sempre attuale e credibile dell’accidentalità all’origine delle fiamme, non si registrano novità su un altro elemento “di contorno”.

La nuova tenda e l’alberello Falcone senza targa

A due passi da dove sorgeva la vecchia tenda delle suore, sorge l’alberello intitolato al giudice Giovanni Falcone. Qui da almeno due mesi manca la targhetta con la quale si comunicava appunto l’intitolazione, accanto all’altro alberello dedicato al giudice Paolo Borsellino che la targhetta ce l’ha ancora. Nemmeno il “trambusto” per la devastazione della tenda della solidarietà ha fatto accelerare quelli del Comune a rimettere una targa da poche decine di euro ai piedi dell’alberello. Ma questa è un’altra storia. La tenda donata dalla Protezione Civile alle suore svetta col suo candore, tra i bambini che giocano nelle aree attrezzate e la voglia di sapere cosa abbia causato la distruzione della vecchia tenda. Dalla Villa Bonfiglio deve (dovrebbe) partire una risposta concreta da parte della Agrigento civile, quella che non ci stà all’illegalità nelle sue varie forme e alla rassegnazione.