MIA GARDEN

Agrigento Capitale della Cultura 2025, sì… ma con la musica spenta.
È ufficialmente annullata la data unica in Italia dell’artista internazionale Luis Fonsi, prevista per il 31 luglio al Mia Garden. A comunicarlo, con rammarico, sono direttamente gli organizzatori, che con amarezza spiegano:

“Ci abbiamo provato. Abbiamo richiesto una proroga, una deroga… ma niente da fare”.

Il motivo? Un’ordinanza sindacale che impone la chiusura della musica a mezzanotte nelle serate del giovedì.
Poco importa se si tratta di un artista da oltre 8 miliardi di visualizzazioni su YouTube, il più ascoltato al mondo. Poco importa se sarebbe stata l’unica tappa italiana. Poco importa se si tratta di un evento interamente autofinanziato e senza un solo euro di fondi pubblici.

Agrigento, città che si riempie la bocca con la parola “cultura”, ha detto no.

Cosa abbiamo perso

Luis Fonsi non è un cantante qualunque: è una star mondiale. Il suo arrivo avrebbe significato visibilità internazionale, turismo reale, promozione vera del territorio.
Un’occasione irripetibile, che avrebbe dato lustro non solo al Mia Garden, ma a tutta la città di Agrigento.
Una città che, proprio quest’anno, dovrebbe essere la vetrina culturale d’Italia.

E invece, la realtà è questa: eventi cancellati per burocrazia, musica spenta per ordinanza, turisti mandati a casa con biglietto rimborsato.

“Mai ci saremmo aspettati che Agrigento potesse davvero perdere questa occasione”, scrivono gli organizzatori.

Non è la prima

Già lo scorso 17 luglio era stato annullato un altro evento del Giovedì, con Vinny A Clark, poi posticipato ad agosto. Ma stavolta non ci sarà rinvio: Luis Fonsi ad Agrigento non ci verrà più.

Una ferita aperta per chi crede che la cultura non sia fatta solo di targhe e convegni, ma anche di spettacolo, intrattenimento di qualità e grandi nomi che scelgono – una volta ogni tanto – di venire a suonare nel cuore della Sicilia.

Una capitale che si chiude in casa

Agrigento continua a dare il peggio di sé: autorizzazioni che valgono meno di un’ordinanza, investimenti privati scoraggiati, imprenditori lasciati soli, e intanto si spendono fiumi di denaro pubblico per spettacoli spesso discutibili, senza ritorno.

L’unica data italiana di Luis Fonsi? Cancellata per le 00:00.
La musica si spegne, il turismo pure.


Resta una domanda: davvero questa è la città che può definirsi Capitale della Cultura?
O è solo la capitale delle occasioni perdute?

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