Tra lavori AICA mai conclusi, carenza di parcheggi e illuminazione insufficiente, i cittadini si organizzano per migliorare la qualità della vita.
Agrigento – Nella borgata di Maddalusa, una delle zone più suggestive ma anche più trascurate del litorale agrigentino, nasce ufficialmente il Comitato di Maddalusa e traverse, un’associazione spontanea di cittadini decisa a prendere in mano la situazione dopo anni di abbandono amministrativo e lavori lasciati a metà.
Coordinato da Eugenio Cappellano insieme a Clotilde Pecoraro Lauricella, Sandro Salemi e Salvatore Cimino, il Comitato – composto da 98 famiglie tra residenti annuali ed estivi – si pone obiettivi chiari: viabilità, parcheggi, pulizia, illuminazione, sistemazione dei tombini, riordino della toponomastica e arredo urbano.
L’iniziativa nasce dal disagio crescente dei cittadini, costretti a convivere con problemi cronici che nessuno sembra voler risolvere:
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Divieto di sosta h24 su un intero lato della via principale, che rende impossibile trovare parcheggio nei mesi estivi;
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Carenza di cestini e pulizia, nonostante la zona sia frequentata da persone che portano a passeggio i cani, data la vicinanza del fiume e della spiaggia;
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Illuminazione pubblica insufficiente e tombini ostruiti da anni;
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Marciapiedi danneggiati e invasi da ferri arrugginiti che rendono pericoloso il passaggio dei pedoni;
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Auto abbandonate e erbacce ovunque, che i residenti sono spesso costretti a rimuovere a proprie spese.
Lavori AICA: iniziati e mai conclusi
A peggiorare la situazione, i lavori avviati da AICA lo scorso 17 luglio 2025 per “interventi fognari”, come indicato dai cartelli esposti, ma che da allora sembrano essersi arenati. Le recinzioni arancioni e i segnali di pericolo sono rimasti sul posto per settimane, mentre le buche e le trincee aperte continuano a rappresentare un rischio per la circolazione e per la sicurezza dei residenti.
Un territorio dimenticato
Il paradosso è che Maddalusa è al centro di un progetto di riqualificazione paesaggistica e ambientale finanziato con fondi regionali, come testimoniano i verbali e i documenti del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento. Il progetto, approvato già nel 2020, prevede interventi di valorizzazione dal boschetto costiero fino all’ex “Focetta”, da destinare a centro di accoglienza turistica e ambientale.
Tuttavia, a distanza di anni, la realtà racconta tutt’altro: degrado, cantieri fermi e nessuna traccia di quel rilancio tanto annunciato.
I cittadini si organizzano
Il Comitato di Maddalusa, che ha già tenuto il suo primo incontro lo scorso 4 ottobre 2025 nella chiesa estiva di via Maddalusa 19 bis, punta a dialogare con le istituzioni per ottenere risposte concrete.
“Siamo un gruppo di cittadini uniti solo dal desiderio di vivere in un quartiere dignitoso e sicuro. Non chiediamo miracoli, ma servizi essenziali: strade pulite, marciapiedi percorribili, tombini funzionanti e lavori completati”, spiega il coordinatore Eugenio Cappellano.
L’associazione, senza scopo di lucro, nasce come movimento di partecipazione civica con l’obiettivo di collaborare con gli enti competenti e stimolare un controllo diretto sul territorio.
Dopo anni di promesse non mantenute e interventi incompiuti, i residenti di Maddalusa hanno deciso di non restare più in silenzio.