Era il 1° febbraio 2021 quando Maria Concetta Floresta, allora 56enne di Catania, si insediava come Segretario Generale del Comune di Agrigento. Presentata in pompa magna dall’allora neo sindaco Franco Miccichè e dalla sua giunta, Floresta arrivava con una vasta esperienza alle spalle: aveva già servito nei comuni di Lentini, Roccella Valdemone, Calatabiano, Gaggi, Francavilla di Sicilia, Forza D’Agrò, Motta Sant’Anastasia e San Gregorio di Catania. La sua nomina veniva vista come un momento cruciale per la macchina amministrativa agrigentina, necessaria per dare una spinta in avanti in termini di trasparenza, legalità e buona governance. Il sindaco Miccichè, nel presentarla, aveva affermato che “Floresta ci darà una mano d’aiuto per i prossimi cinque anni con la sua correttezza e professionalità.”

Tuttavia, oggi, a distanza di oltre tre anni e otto mesi, sembra che l’idillio tra Maria Floresta e l’amministrazione Miccichè sia giunto al capolinea. Qualcosa si è rotto, e le voci che si rincorrono parlano di un segretario generale stremato dalle modalità opache e poco trasparenti di gestione di questa amministrazione, tanto da essere alla ricerca di una nuova sede, forse più in linea con i principi di correttezza e trasparenza che hanno da sempre contraddistinto il suo operato.

Floresta, come Segretario Generale, ricopriva anche l’incarico di Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), ruolo di massima responsabilità per garantire che le pratiche amministrative fossero in linea con la legalità e prive di ambiguità. La sua figura avrebbe dovuto rappresentare un baluardo contro qualsiasi forma di corruzione e favorire un’amministrazione chiara, rispettosa dei principi democratici.

Tuttavia, in questi quasi quattro anni, l’amministrazione Miccichè si è resa protagonista di diverse situazioni che hanno suscitato perplessità, dalle decisioni poco chiare sulla gestione delle risorse comunali, ai continui ritardi nei progetti infrastrutturali, fino a una generale percezione di mancanza di trasparenza nelle scelte più rilevanti per la città. Molte di queste criticità sono state oggetto di denuncia da parte del Codacons e di altre associazioni cittadine, che hanno puntato il dito contro un sistema amministrativo che sembrava mancare di trasparenza e di rispetto delle regole.

Non è un caso, forse, che la Floresta abbia deciso di fare un passo indietro. Chi conosce l’amministrazione agrigentina sa bene che la figura del segretario generale ha spesso dovuto combattere contro un sistema ostile, cercando di mantenere alta l’integrità in un contesto in cui la trasparenza non era sempre la priorità. Un contesto che, col passare degli anni, potrebbe aver logorato anche una figura integerrima come la dottoressa Floresta, portandola a valutare l’ipotesi di una nuova collocazione.

Dunque, Agrigento si avvia a perdere non solo un Segretario Generale competente e rispettato, ma anche una figura che aveva il compito di garantire che l’amministrazione comunale fosse realmente al servizio dei cittadini e rispettosa delle leggi. Cosa succederà ora? Chi prenderà il suo posto? E soprattutto, Agrigento riuscirà finalmente a voltare pagina verso una gestione amministrativa più limpida, trasparente e attenta ai veri bisogni dei suoi cittadini?

La città merita risposte concrete e non i soliti giochi politici che hanno caratterizzato questi ultimi anni. La partenza di Maria Floresta potrebbe essere il segnale di una crisi amministrativa ancora più profonda che, se non affrontata con serietà, rischia di compromettere ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni comunali.

Report Sicilia continuerà a seguire da vicino questa vicenda e a fornire aggiornamenti su quello che sembra essere uno dei capitoli finali dell’era Floresta, e forse anche dell’amministrazione Miccichè.

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