Favara, 25 agosto 2025 – La Procura di Agrigento, guidata dal pubblico ministero Gloria Andreoli, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 33 dipendenti del Comune di Favara, accusati di truffa aggravata e continuata ai danni della pubblica amministrazione 

Le modalità del presunto sistema illecito

L’inchiesta, avviata nel 2020 e portata avanti dai carabinieri della Tenenza di Favara tramite pedinamenti, intercettazioni e acquisizione documentale, ha individuato un sistema diffuso di assenteismo tra l’estate 2022 e marzo 2023

Secondo le indagini:

  • Alcuni dipendenti si sarebbero scambiati i badge, consentendo l’ingresso fittizio di colleghi assenti 

  • Altri timbravano il cartellino per colleghi assenti che, pur risultando in servizio, si dedicavano ad attività private: fare la spesa, andare al mercato, all’enoteca, in chiesa o addirittura svolgere lavori edili in casa 

  • In un caso, un geometra è stato sorpreso a far passeggiare il cane mentre timbrava per una collega (sua moglie) che arrivava sul posto con un’ora di ritardo 

In particolare, un ispettore della Polizia Municipale è accusato di aver accumulato oltre dieci assenze ingiustificate tra giugno e luglio 2022, dedicate a recarsi a casa, dal meccanico e persino per lavori edili nella propria abitazione 

Tipologie di coinvolti

Tra gli indagati figurano personale con ruoli differenti all’interno dell’ente: custodi, giardinieri, operatori amministrativi, assistenti, un geometra e un ispettore della Polizia Municipale 

Le prossime fasi processuali

I dipendenti coinvolti hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere di comparire davanti al pubblico ministero, presentare memorie difensive o richiedere atti istruttori, al fine di tentare di evitare una eventuale richiesta di rinvio a giudizio

Questa vicenda mette in luce non solo un diffuso atteggiamento di disfacimento nella gestione della presenza al lavoro, ma anche alcune carenze nei controlli interni. Un caso emblematico di come comportamenti scorretti possano restare in atto per mesi se non contrastati adeguatamente. Con l’avviso di conclusione delle indagini notificato oggi, i prossimi passaggi giudiziari saranno fondamentali per chiarire le responsabilità e garantire trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche.

GLI INDAGATI 

Antonio Alaimo, 54 anni; Giovanni Distefano, 62 anni; Angelo Piazza, 59 anni; Renato Schembri, 62 anni; Anna Milia, 61 anni; Gaetano Vella, 57 anni; Pasquale Chianetta, 59 anni; Salvatore Pecoraro, 60 anni; Gerlando Varisano, 54 anni; Antonio Cipolla, 56 anni; Giuseppe Sanfilippo, 62 anni; Gerlando Costa, 60 anni; Libertino Russotto, 59 anni; Giuseppe Baio, 63 anni; Salvatore Belluzzo, 62 anni; Maria Bosco, 69 anni; Rosario Cacioppo, 59 anni; Giuseppe Carlino, 55 anni; Giuseppe Castronovo, 60 anni; Angelo Ciccotto, 62 anni; Vincenzo Cipolla, 62 anni; Giovanna Contino, 61 anni; Antonio Di Caro, 61 anni; Stella Distefano, 61 anni; Paolina Infurna, 61 anni; Teresa Mancuso, 60 anni; Salvatore Nicotra, 61 anni; Pasquale Palumbo, 69 anni; Angela Patti, 64 anni; Maria Picone, 60 anni; Antonio Salvaggio, 60 anni; Immacolata Serravalle, 61 anni; Giuseppe Volpe, 56 anni.