Melilli, concorsi e nomine: intrecci familiari e scambi politici. E Agrigento attinge senza mobilità
MELILLI / SIRACUSA / AGRIGENTO – Il concorso pubblico per agenti di polizia municipale bandito dal Comune di Melilli continua a essere al centro delle attenzioni, con nuove segnalazioni che gettano ulteriori ombre sull’operato della macchina amministrativa siracusana. Già oggetto d’indagine della magistratura, la selezione, da cui ha deliberato di voler attingere anche il Comune di Agrigento, si arricchisce oggi di nuovi nomi, relazioni e presunti scambi politici che farebbero parte di un più ampio sistema di potere legato al gruppo politico di Giuseppe Carta.
Parentopoli e assunzioni su misura
Secondo quanto appreso da Report Sicilia, tra gli assunti figurano:
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Il nipote del vicesindaco di Melilli, Cristina Elia;
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Il nipote del consigliere comunale Vincenzo Pecora, passato dalla minoranza alla maggioranza Carta, in quello che – secondo voci – sarebbe stato un “accordo politico” legato a un’assunzione familiare;
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La moglie del consigliere di maggioranza Giacomo Crucitti, presente in posizione utile in graduatoria.
Il caso Mangiafico e i lavori pubblici
L’attuale presidente del Consiglio comunale di Melilli, Alessia Mangiafico, risulterebbe direttamente o indirettamente connessa a una serie di dinamiche familiari preoccupanti:
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Il fratello architetto assunto come geometra comunale;
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La sorella Miriana, titolare di una ditta che avrebbe ottenuto appalti pubblici per centinaia di migliaia di euro, tra cui uno da 150.000 euro, i cui lavori sarebbero stati supervisionati dal fratello assunto in Comune;
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La sorella Erika e la stessa Miriana impiegate presso la partecipata MESER (Melilli Servizi), presieduta da Carlo Aloschi, figlio dell’avvocato Aloschi – personaggio politicamente vicino al gruppo Carta.
La ditta di famiglia e il caso del “fallimento strategico”
Secondo ricostruzioni non smentite, il padre di Alessia Mangiafico, Salvatore Mangiafico, già menzionato nelle intercettazioni dell’inchiesta “Muddica”, avrebbe dichiarato fallimento per azzerare i debiti con il Comune, permettendo la creazione della ditta intestata alla figlia. Da allora, l’azienda avrebbe fatturato oltre mezzo milione di euro, suscitando voci su una gestione parallela da parte di tecnici e politici vicini all’amministrazione.
I legami tra comuni e il “gruppo politico”
Il vice sindaco di Augusta, Biagio Tribulato, l’assessore di Melilli, Mirco Caruso, e Elisa La Rosa, moglie del sindaco Giuseppe Carta, risulterebbero impiegati presso il Comune di Francofonte, il cui sindaco Daniele Lentini – ex dipendente di Melilli – è stato già coinvolto nell’inchiesta Muddica.
La piscina comunale di Melilli, da anni, è gestita dalla famiglia Di Mauro, in particolare da Alessandro Di Mauro, presidente del Consiglio comunale di Siracusa, politicamente vicino al gruppo di Carta, ma non imparentato con l’onorevole Roberto Di Mauro di Agrigento.
Agrigento: scelta discutibile
Intanto, il Comune di Agrigento, invece di attivare le procedure ordinarie e previste per legge come la mobilità volontaria da altri enti, ha preferito attingere direttamente dalla graduatoria di Melilli, ignorando la possibilità di utilizzare personale già formato proveniente da altri comuni e disponibile a trasferirsi con nulla osta.
Una scelta che, in tempi di trasparenza e crisi delle assunzioni, appare grave e poco lungimirante, specie alla luce delle gravi ombre che pesano sulla graduatoria stessa.
📌 Report Sicilia continuerà a far luce su questo intricato “sistema di potere” che unisce concorsi, parenti, appalti e favori politici. Ogni dettaglio sarà pubblicato, ogni legame svelato, ogni silenzio documentato.
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