Mettiamola così: di questo passo, quando (e se) si terrà il Consiglio comunale straordinario chiesto con una raccolta firme on line dal movimento social Mare Nostrum, che ha già toccato le 500 adesioni, c’è da ipotizzare che il dissalatore di Porto Empedocle sarà già stato montato. Che possa essere già in funzione è un’altra storia, visto che durante la conferenza di servizi dei giorni scorsi, il sindaco Calogero Martello ha detto chiaramente al commissario nazionale per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua (!) che senza tubo lungo 800 metri fino per sparare al largo la salamoia prodotta dall’impianto, lo stesso non potrà essere azionato. Anche qui la variabile è sempre in agguato, dato che il commissario potrebbe “infischiarsene” in base ai poteri che gli sono stati conferiti dal Governo nazionale, pur di fornire più acqua alle popolazioni assetate del profondo sud. Dunque, le firme sono arrivate a 500, un risultato importante e che nei prossimi giorni chiamerà certamente il presidente del Consiglio Comunale Alfonso Scimè a valutare se sia il caso o meno di convocare una seduta ad hoc, per discutere sulla fattibilità e la ubicazione di questo dissalatore “mobile”, ma che pare tanto mobile non sarà. Il ruolo di Enel – a ridosso della cui centrale empedoclina si sta posizionando l’impianto, con annessa richiesta di acquisizione dell’area demaniale – in questa faccenda suscita parecchia curiosità, visto l’interesse che il colosso energetico nutre per le fonti di alimentazione degli impianti da fonti rinnovabili. Ma questa è un’altra storia, rispetto a quelle di ordinario delirio alle quali si assiste da giorni a Porto Empedocle. I lavori procedono abbastanza velocemente, anche se i commercianti della via Empedocle, in corso di sventramento per la posa della lunga tubatura, si sono “rotti i cabbasisi” come direbbe Andrea Camilleri, per i disagi derivanti dal cantiere, praticamente dentro le rispettive attività commerciali. Chi rimborserà costoro per i mancati o ridotti incassi di questo periodo cruciale per qualsiasi attività economica, specie nel settore della somministrazione di alimenti e bevande? Un’altra domanda alla quale ad oggi nessuno osa dare risposta.

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