Spuntano le intercettazioni su Agrigento Capitale della Cultura 2025: Sabrina De Capitani afferma di avere “carta bianca” dal sindaco Miccichè per agevolare affari con totem pubblicitari. Ecco il contenuto integrale delle telefonate.
Agrigento – “Il Sindaco di Agrigento mi ha dato carta bianca su Agrigento”. È questa la frase chiave che scuote le fondamenta dell’operazione “Capitale della Cultura 2025” e mette in forte imbarazzo il sindaco Francesco Miccichè. Parole pronunciate da Sabrina De Capitani di Vimercate, ex portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, e registrate in una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza l’8 marzo 2024.
Al centro della conversazione con Marco Salonia, titolare della ditta “Studio di Salonia Marco” di Siracusa, l’idea di ottenere concessioni pubblicitarie per installare totem a led ad Agrigento, sfruttando la vetrina culturale del 2025 per poi monetizzare la pubblicità nei successivi anni.
Di seguito la trascrizione integrale della telefonata così come riportata nelle informative di polizia giudiziaria:
TRASCRIZIONE INTERCETTAZIONE – 8 MARZO 2024
Sabrina De Capitani (D.C.): “Questa settimana… allora io ho già parlato con il Sindaco di Agrigento […] che mi ha dato carta bianca su Agrigento.”
Marco Salonia (S.): “Ottimo.”
D.C.: “Martedì vado a incontrare chi ha fatto il progetto di Agrigento… che è di Palermo […] eee… così gli racconto… che gli devo chiedere? Se ci sono bandi su led eccetera?”
S.: “Se ci sono dei bandi oppure i led guasti qua, i totem a led glieli installo io, basta che loro mi danno le autorizzazioni all’interno del Comune sul marciapiede.”
D.C.: “Ma glieli installi tu gratuitamente?”
S.: “Se non ci sono i bandi, sì. Se loro hanno previsto di pagarli chiaramente glieli facciamo pagare. Se invece non hanno previsto di pagarti, glieli regalo io. Loro li utilizzano per… per il discorso della cultura… perché è Capitale della Cu… pubblicizzare le varie mostre e tutte le cose che ci sono, no?”
D.C.: “E noi per la pubblicità.”
S.: “E noi ci giriamo un po’ di pubblicità. Poi Capitale della Cultura finisce, dura solo il 2025. E noi invece abbiamo una concessione che ci devono dare almeno di nove anni e li utilizzeremo per tutti gli altri otto anni con pubblicità.”
D.C.: “Perfetto!”
S.: “E io mi ripago l’investimento e ci guadagno qualcosina. Ci guadagniamo qualcosina, no?”
D.C.: “Perfetto, perfetto, dai, allora adesso fammi andare a parlare con questo tipo qua che capisco se è la persona giusta per questa cosa qui […] se no andiamo direttamente dal Sindaco ad Agrigento.”
S.: “Perfetto, bravissima, ci andiamo assieme e gli spieghiamo il prodotto di presenza.”
Il quadro emerso
Secondo quanto annotato dalla Guardia di Finanza, la “persona di Palermo” che De Capitani intende incontrare sarebbe Roberto Albergoni, direttore generale della Fondazione Agrigento 2025 fino a dicembre 2023 e ideatore del dossier vincente per il titolo di Capitale Italiana della Cultura.
Il contenuto della telefonata descrive una strategia ben definita: usare Agrigento 2025 per ottenere visibilità e autorizzazioni, installare gratuitamente i totem solo per il primo anno, e poi sfruttare economicamente gli impianti per altri otto anni tramite pubblicità privata.
L’aspetto più grave è l’affermazione, non smentita pubblicamente dal sindaco, secondo cui Miccichè avrebbe garantito “carta bianca” a De Capitani per gestire liberamente iniziative legate al territorio e ai progetti culturali. Nessun atto amministrativo, nessuna trasparenza, solo contatti riservati.
Silenzio istituzionale e opacità pubblica
Ad oggi, né il sindaco Miccichè né l’amministrazione comunale hanno fornito chiarimenti pubblici in merito alla vicenda, né smentito il contenuto delle conversazioni, che configurano una gestione opaca e potenzialmente distorsiva dei fondi e degli spazi pubblici legati ad Agrigento 2025.
La domanda che molti cittadini si pongono è semplice: chi decide davvero ad Agrigento? Il Consiglio Comunale o chi riceve “carta bianca” dal Sindaco?
In attesa di risposte, resta una sensazione di inquietante deja-vu, l’impressione che le occasioni storiche vengano utilizzate non per costruire futuro, ma per monetizzare il presente.
Fonte: Grandangolo Agrigento – articolo completo

