La recente inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che ha portato all’arresto di Gaetano Di Giovanni, ex dirigente del Comune di Agrigento, solleva gravi interrogativi sul ruolo dell’attuale sindaco Francesco Miccichè e sui legami di lunga data tra i due. L’inchiesta, condotta dai carabinieri della compagnia di Partinico, ha fatto emergere un sistema di tangenti per l’affidamento di appalti pubblici e la gestione di servizi socio-assistenziali in cui Di Giovanni risulta essere una figura centrale. Ma ciò che preoccupa ulteriormente è la presenza di Miccichè nelle intercettazioni che coinvolgono Di Giovanni, e il lungo passato di collaborazione tra i due.

Il caso SUV e i fondi per la solidarietà sociale

Uno degli episodi più rilevanti che lega il sindaco Miccichè e Di Giovanni riguarda l’acquisto di SUV con fondi destinati alla solidarietà sociale. Nel corso della loro collaborazione al Comune di Agrigento, i due avevano giustificato l’acquisto di costosi veicoli come un “rafforzamento dei servizi sociali”, pur utilizzando risorse vincolate a progetti di assistenza ai più deboli. Questo scandaloso utilizzo dei fondi pubblici è solo uno dei tanti episodi che dimostra la cattiva gestione e l’uso improprio delle risorse che avrebbero dovuto sostenere progetti di grande rilevanza sociale.

Le intercettazioni: assunzioni e tangenti

Le intercettazioni effettuate dai carabinieri, che hanno portato all’arresto di Di Giovanni, mostrano uno scenario ancor più inquietante. In alcune conversazioni captate, emerge come Di Giovanni avesse ricevuto tangenti per favorire appalti e servizi per alcune cooperative, una delle quali è stata direttamente legata al potenziamento di servizi per l’infanzia ad Agrigento. Ma ciò che colpisce di più è il coinvolgimento di Miccichè, che viene citato nelle intercettazioni come colui che avrebbe richiesto assunzioni all’interno di queste stesse cooperative, ora coinvolte nello scandalo tangenti. Il rapporto tra il sindaco e l’ex dirigente sembra essere caratterizzato da uno stretto legame che si è concretizzato non solo in decisioni amministrative discutibili, ma anche in un sistema di favori personali e politici.

Disparità nei risarcimenti: Di Giovanni e Sodano

Un altro punto oscuro riguarda il trattamento di favore riservato a Di Giovanni rispetto ad altri amministratori pubblici. Nonostante le gravissime accuse a suo carico, Di Giovanni ha patteggiato con il Comune di Agrigento un risarcimento di soli 7.500 euro per i danni arrecati all’immagine dell’ente. Questo risarcimento risulta scandalosamente basso se confrontato con il caso dell’ex sindaco Calogero Sodano, condannato a pagare oltre 100.000 euro per non aver contrastato l’abusivismo edilizio nella Valle dei Templi, una vicenda di gran lunga meno grave rispetto a quella che vede Di Giovanni coinvolto in un sistema di tangenti e corruzione. La disparità di trattamento solleva seri dubbi su chi realmente decida il valore del danno e con quali criteri, aprendo ulteriori interrogativi sulla trasparenza e la giustizia all’interno del Comune di Agrigento.

Il CODACONS chiede chiarezza

Alla luce di queste gravi vicende, il CODACONS, attraverso il suo Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali Giuseppe Di Rosa, chiede un’indagine approfondita non solo sui fatti legati all’arresto di Di Giovanni, ma anche sul ruolo del sindaco Francesco Miccichè e sulla gestione delle risorse pubbliche. È inaccettabile che un’amministrazione comunale mostri tolleranza verso figure compromesse e accusate di corruzione, mentre tratta con durezza cittadini e amministratori per infrazioni ben meno gravi.

La città di Agrigento, già provata da anni di mala gestione, merita chiarezza, giustizia e trasparenza. Non è più possibile chiudere gli occhi di fronte a un sistema che sembra favorire chi ha più potere e influenza, a scapito dell’interesse pubblico e della comunità. La popolazione ha diritto a una gestione onesta e corretta delle sue istituzioni, e i cittadini chiedono che la giustizia venga applicata in modo equo e senza favoritismi.

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