Il sindaco Francesco Miccichè difende il bilancio di “Agrigento Capitale della Cultura 2025” e annuncia la sua ricandidatura: “La città è in splendida forma, lascerò opere che resteranno per sempre”.
Durante la trasmissione televisiva Sindaco Oggi, il primo cittadino di Agrigento, Francesco Miccichè, ha tracciato un bilancio dell’anno in cui la città è stata al centro dell’attenzione nazionale come Capitale Italiana della Cultura 2025.
Un bilancio che, a suo dire, è “più che positivo”, nonostante le polemiche, le criticità strutturali e i ritardi che hanno accompagnato l’organizzazione.
«È vero, ci sono state delle criticità – ha dichiarato Miccichè – ma questo è anche frutto di una stampa negativa contro Agrigento stessa, non contro di noi o contro di me. Forse qualcuno che non è riuscito a salire sul carro si è rivoltato contro la propria città. Questo mi dispiace.»
Secondo il sindaco, la città ha ospitato oltre 660 eventi documentati da gennaio a ottobre, “tutti all’insegna di Agrigento Capitale della Cultura”, a cui si aggiungono i 44 progetti del dossier ufficiale ancora in fase di completamento.
Miccichè ha evidenziato che Agrigento è stata scelta come “sfondo nazionale e internazionale” per decine di iniziative culturali, mentre “solo la comunicazione nazionale” sarebbe mancata.
“Il bilancio è positivo, la città è rinata”
Miccichè ha respinto l’idea che Agrigento sia stata impreparata all’appuntamento culturale:
«Abbiamo colto l’occasione per migliorare la città – ha aggiunto – intervenendo sulla viabilità, sulla mobilità e sulle strutture. Anche il problema del tetto del Teatro Pirandello era già noto e in corso di risoluzione. La stampa lo ha solo strumentalizzato.»
Tra gli esempi citati dal sindaco, anche il curioso episodio dei tombini sigillati per la visita del Presidente della Repubblica, poi riaperti dopo l’evento:
«È stata una scelta per ragioni di sicurezza – ha spiegato – e oggi in quelle vie i tombini sono perfetti, non hanno mai funzionato così bene.»
“Non sono stato abbandonato dalla politica”
A chi gli chiedeva se si fosse sentito lasciato solo durante l’anno più impegnativo del suo mandato, Miccichè ha risposto:
«Abbandonato è una parola grossa. Le diatribe politiche locali hanno rallentato alcuni processi, ma non sono mai stato solo. Il vero ritardo è stato politico, legato allo statuto della Fondazione Agrigento 2025 e ai personalismi di qualcuno che pensava ai propri interessi e non alla città.»
Il sindaco ha assicurato che molte opere continueranno anche oltre il 2025, citando interventi strutturali “che lasceranno il segno negli anni successivi”.
“Agrigento 2025 non finisce qui”
Miccichè ha poi ricordato alcuni progetti finanziati con fondi PNRR e legati al percorso di rigenerazione urbana:
-
Riqualificazione di quartieri periferici e spazi pubblici;
-
Restauro della Villa Lizzi in fondo al Viale della Vittoria;
-
Costruzione di nuovi asili comunali;
-
Miglioramento della viabilità e dei collegamenti;
-
Apertura del “Metafora”, il museo di città all’ex Collegio dei Padri Filippini, dotato di percorsi multimediali e touch screen per raccontare 2600 anni di storia agrigentina.
«Il Metafora è qualcosa di grandioso – ha detto – un museo che fa conoscere la nostra storia e che resterà per sempre patrimonio di Agrigento.»
Raccolta rifiuti e nuova gara d’appalto
Tra le novità anticipate dal sindaco, anche il nuovo bando per la gestione della raccolta dei rifiuti, che secondo lui segnerà “una rivoluzione per Agrigento”:
«Ritornerà il netturbino di quartiere – ha promesso – e avremo la raccolta dell’umido giornaliera per le attività produttive. Era uno dei miei crucci e finalmente sarà risolto.»
“Mi ricandido a sindaco di Agrigento”
Alla domanda conclusiva del conduttore, Miccichè ha confermato la sua ricandidatura alle prossime amministrative, senza esitazione:
«Sì, mi ricandido. Sempre con il centrodestra. Mi pare naturale.»
E ha concluso con un tono personale:
«Il mio ultimo pensiero prima di dormire è sempre la mia città. È il mio chiodo fisso: come migliorarla, come risolvere le criticità.»
In sintesi:
Per il sindaco Francesco Miccichè, Agrigento è “in splendida forma”, le polemiche sono frutto di “stampa avversa alla città”, e il 2025 non è che l’inizio di un percorso che — a suo dire — “lascerà segni duraturi” nel volto urbano e culturale di Agrigento.
Una versione dei fatti che contrasta nettamente con quella di molte associazioni e cittadini, che invece vedono nel progetto Agrigento Capitale della Cultura 2025 un’occasione mancata e una vetrina costruita su una città in crisi, tra disservizi, cantieri incompiuti e scelte discutibili, qualcuno avrà certamente le allucinazioni, ai cittadini lasciamo scegliere chi sia.
REPORT CULTURA con FRANCESCO MICCICHE’ Sindaco di Agrigento 19/10/2025

