Dopo l’articolo di Report Sicilia pubblicato il 28 novembre scorso, in cui si evidenziava l’anomala presenza di chiodi sui muri di Palazzo San Domenico utilizzati per una mostra di quadri, nella serata di ieri l’esposizione è stata smontata, non senza lasciare strascichi evidenti. Le immagini scattate poche ore fa mostrano lo stato in cui si trovano ora i muri: costellati di fori lasciati dai chiodi.
La rimozione della mostra sembra essere avvenuta in gran fretta, alimentando voci di corridoio secondo cui il sindaco avrebbe contattato personalmente l’artista responsabile dell’installazione, chiedendogli di smontare tutto immediatamente. Tuttavia, resta senza risposta la domanda cruciale: questa mostra era autorizzata? E, se sì, chi ha concesso il permesso di installare opere con modalità che hanno arrecato danni visibili a una struttura storica?
Il silenzio dall’amministrazione comunale su quanto accaduto non fa che alimentare dubbi e perplessità. Nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata per spiegare chi abbia autorizzato l’installazione e se siano previste azioni per riparare i danni causati. Questo silenzio stride con la velocità con cui la mostra è stata smantellata, un’azione che potrebbe essere interpretata come un tentativo di mitigare l’impatto mediatico della vicenda.
Palazzo San Domenico, che rappresenta un patrimonio storico e culturale della città, merita una gestione attenta e rispettosa. L’utilizzo improprio dei suoi spazi pone interrogativi sull’attenzione dell’amministrazione verso la tutela dei beni pubblici. Rimane da capire se verranno prese iniziative per il restauro delle pareti e se saranno adottate misure per evitare il ripetersi di situazioni simili in futuro.
L’intera vicenda, resa nota grazie all’articolo di Report Sicilia, continua a sollevare interrogativi e attende chiarimenti ufficiali da parte del Comune.