Nel 2023, durante un Question Time in Consiglio Comunale, l’allora assessore ai Lavori Pubblici Gerlando Principato rispose ad un’interrogazione evidenziando criticità strutturali del Museo Civico di Agrigento.
Le parole furono chiare:

«Sotto il primo piano abbiamo rilevato che si era intervenuti su pilastri e travi. Verificheremo con uno studio tecnico quale sia la situazione del piano di calpestio e se può essere utilizzato per una struttura che dovrebbe ospitare tanti visitatori».

Non solo.
Durante la stessa seduta venne riferito un crollo in una parte sottostante l’edificio, rendendo necessario accertare l’impatto sulla sicurezza complessiva della struttura.

In sintesi:

  • Pilastrature e travi modificate negli anni.

  • Presunto cedimento strutturale da verificare.

  • Necessità di uno studio tecnico approfondito prima di riaprire al pubblico.

copia verbale question time: CC_53_2023


2025: IL PROGETTO DI RIAPERTURA

Oggi la narrazione è totalmente cambiata.
Il Museo Civico viene presentato come pronto alla riapertura, con tanto di nuova consulenza antincendio da affidare a professionisti esterni.

Nella determinazione dirigenziale n. 3061 del 28/10/2025OMISSIS_Determina+Dirigenziale+2025-3061, infatti, il Comune stabilisce di affidare la consulenza tecnica per la SCIA antincendio, necessaria per poter ottenere le autorizzazioni finali e riaprire l’edificio.
La riapertura, si legge, è considerata prioritaria “entro la conclusione del mandato amministrativo”.Dunque un obiettivo politico, non solo tecnico.

LA DOMANDA CHE RESTA: SONO STATI MAI FATTI QUEI CONTROLLI STRUTTURALI?

Qui nasce il dubbio.
Perché se nel 2023 l’assessore dichiarava che:

  • si doveva verificare la tenuta dei solai,

  • si doveva verificare l’effetto del presunto crollo,

  • si doveva accertare la stabilità dell’intero piano di fruizione pubblica,

oggi non esiste traccia pubblica di:

  • una perizia strutturale aggiornata,

  • una collaudo statico completo,

  • una certificazione che dichiari l’edificio pienamente sicuro.

L’unico intervento oggi disposto riguarda la SCIA antincendio, che nulla ha a che fare con la staticità dell’edificio.

In altre parole:

Ci si sta occupando della sicurezza “formale”, ma non abbiamo prova della sicurezza “strutturale”.


SI RISCHIA DI “BUTTARE POLVERE SOTTO IL TAPPETO”?

Il timore è semplice e riguarda la sicurezza pubblica:

  • Si vuole inaugurare a tutti i costi?

  • Si sta accelerando per esigenze di immagine politica?

  • Quali verifiche statiche sono state realmente eseguite negli ultimi mesi?

  • Chi se ne assume la responsabilità per iscritto?

Ricordiamo:
Un museo non è un magazzino.
È un luogo di affollamento.

Se nel 2023 si parlava di rischio e oggi non si parla più di controlli, la città ha diritto a sapere perché.


IL PUNTO

La riapertura del Museo Civico sarebbe un fatto positivo.
Ma lo sarebbe solo se:

✔ l’edificio è certificato staticamente sicuro,
✘ non solo autorizzato ai sensi antincendio.

In caso contrario, si rischia un errore gravissimo:

Restituire il Museo ai cittadini senza restituire la sua sicurezza.

E qui, la responsabilità non sarebbe solo politica.
Sarebbe penale.