Con una nuova ordinanza, il Comune di Agrigento consente la diffusione musicale fino alle 3 del mattino ogni venerdì e sabato, dal 4 luglio al 27 settembre 2025, nelle zone balneari. Un provvedimento che cerca di conciliare svago, economia e quiete pubblica. Ma le polemiche non mancano.
Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha firmato l’Ordinanza Sindacale n. 61 del 4 luglio 2025 Ordinanza+Sindacale+2025-61, che modifica e integra la precedente ordinanza n. 60 del 1° luglio, stabilendo una deroga oraria per la diffusione musicale nelle discoteche situate nelle zone balneari del territorio comunale, in particolare San Leone, Villaggio Mosè, frazioni e quartieri periferici.
Secondo il nuovo provvedimento, nei giorni di venerdì e sabato, dal 4 luglio al 27 settembre, sarà consentito prolungare la musica fino alle ore 3:00 del giorno successivo, sia all’interno che all’esterno dei locali, purché in possesso delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente.
Un’estensione pensata per favorire l’attrattività turistica e la crescita dell’economia locale, tenendo conto della “ragionevole domanda di svago” nei mesi estivi e della vocazione turistica del litorale agrigentino. “La promozione del territorio – si legge nell’ordinanza – deve concorrere al miglioramento dell’offerta turistica, a vantaggio dell’economia locale”.
Tuttavia, il provvedimento specifica anche che dal lunedì al giovedì le emissioni sonore esterne dovranno cessare entro le ore 24:00, permettendo solo una filodiffusione interna non disturbante, nel rispetto delle norme sul contenimento dell’inquinamento acustico.
Inoltre, le attività che prevedono diffusione musicale all’aperto o tramite impianti esterni sono obbligate a dotarsi della relazione di impatto acustico secondo quanto previsto dalla Legge n. 447/1995, e della relazione previsionale per eventi temporanei.
L’orario di chiusura dei locali resta invece a discrezione dei titolari, ma viene richiamato esplicitamente il divieto di atti rumorosi e schiamazzi che possano compromettere il diritto alla quiete pubblica, alla salute e al riposo dei residenti, con richiami anche al Codice Penale.
In caso di reiterate violazioni, la sanzione potrà arrivare fino alla sospensione dell’attività per 30 giorni, su segnalazione degli organi accertatori.
Il provvedimento è già esecutivo con la pubblicazione all’Albo Pretorio e sarà notificato ai soggetti interessati, con possibilità di ricorso entro i termini previsti dalla legge.
Una scelta che divide l’opinione pubblica: da un lato, esercenti e operatori turistici plaudono alla possibilità di lavorare fino a tarda notte; dall’altro, numerosi residenti temono che la deroga possa tradursi in disturbi continui per tutta la stagione estiva.
La sfida, come sempre, sarà nel trovare un equilibrio tra vivacità notturna e rispetto del diritto al riposo. E soprattutto, nel garantire controlli efficaci e imparziali.

