Due determine citano norme non più vigenti. L’opposizione chiede chiarimenti, la Prefettura allertata.

Una gestione amministrativa al limite dell’incredibile, quella emersa in questi giorni dal Comune di Naro. Le determine dirigenziali n. 41 e 42 del 10 giugno 2025, pubblicate all’Albo Pretorio, hanno affidato servizi informatici per il settore tributi e per l’elaborazione delle buste paga a due ditte esterne. Nulla di strano, se non fosse che entrambi i provvedimenti citano come fondamento normativo il decreto legislativo 50/2016, ovvero il vecchio codice degli appalti, abrogato da oltre un anno e sostituito dal D.lgs. 36/2023.

Come se non bastasse, le determine fanno riferimento anche alla legge 241/1990 sui procedimenti amministrativi, che però non si applica in Sicilia, dove vige invece la Legge Regionale 7/2019, la quale stabilisce tra le altre cose le regole per la prevenzione dei conflitti di interesse (art. 6).

Ma il paradosso più grave è che l’amministrazione Dalacchi ignora completamente la Legge Regionale 12/2011, che disciplina in Sicilia le procedure sotto soglia e impone ai Comuni di attingere all’Albo unico regionale degli operatori economici. Non farlo espone l’ente a sanzioni amministrative e, nel caso di ripetute violazioni, anche al rischio di danno erariale.


Un errore da principianti (o da apprendisti stregoni)

La denuncia, sollevata pubblicamente dal Consigliere Comunale Roberto Barberi, descrive una situazione surreale: leggi statali abrogate e norme regionali ignorate, in un momento in cui Naro si trova ancora nel pieno del dissesto finanziario dichiarato più di cinque anni fa. Secondo Barberi, questi atti “mortificano la comunità e ridicolizzano l’amministrazione Dalacchi davanti al mondo intero”.

Nel dettaglio:

  • Determinazione n. 41/2025: Affidamento alla ditta “Software Data” per assistenza all’applicativo di gestione tributi. Cita il D.Lgs. 50/2016 come base normativa.

  • Determinazione n. 42/2025: Affidamento alla ditta “Paghe e Stipendi S.r.l.” per supporto nell’elaborazione delle buste paga. Anche qui si fa riferimento al D.Lgs. 50/2016 e alla L. 241/1990.

In nessuno dei due provvedimenti compare un riferimento alla Legge Regionale 12/2011, né viene menzionato l’obbligo di utilizzare l’Albo unico regionale per gli affidamenti sotto soglia .


L’opposizione interviene, coinvolta la Prefettura

L’intera vicenda ha spinto i consiglieri comunali di opposizione a presentare un’interrogazione consiliare urgente al sindaco. Contestualmente, è stata informata la Prefettura di Agrigento e il Dipartimento regionale delle autonomie locali, evidenziando il rischio concreto di nullità degli atti, danno erariale e sanzioni.


Una città allo sbando

“Una nave senza nocchiero in gran tempesta” – così viene descritta l’attuale situazione del Comune di Naro, in cui – secondo Barberi – il sindaco Dalacchi e la sua giunta sembrano estranei al funzionamento dell’amministrazione pubblica, incapaci di garantire anche la più banale legalità negli atti.

Alla città sconsolata non resta che chiedersi: a quali mani è stata consegnata Naro?


Report Sicilia continuerà a monitorare l’evoluzione della vicenda e chiederà all’amministrazione di chiarire pubblicamente come intende rimediare agli errori commessi e garantire il rispetto della legge.

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