A poco più di un anno dall’elezione, l’amministrazione guidata dal sindaco Milco Dalacchi appare ormai allo sbando. Quella che doveva essere la stagione del rilancio per Naro, dopo anni di dissesto finanziario e difficoltà sociali, si è trasformata in un continuo stillicidio di polemiche, risse interne e dimissioni eccellenti.

Un sindaco nel mirino

Il primo cittadino, già criticato per inesperienza politica e incapacità di tenere unita la propria maggioranza, è accusato dagli stessi assessori che hanno fatto parte della sua squadra di alimentare un clima di egoismi, compromessi e giochi di potere.

A gennaio 2025 ha aperto la serie di addii l’ex vicesindaco Aronica, che nella lettera di dimissioni ha parlato senza mezzi termini di “tradimenti, voltafaccia, subdole macchinazioni politiche e giochi di potere”. Una descrizione durissima del clima interno, ben lontano dal bene comune.

L’azzeramento della giunta

Nonostante i proclami di rinnovamento, lo stesso sindaco Dalacchi aveva annunciato a inizio anno l’azzeramento della giunta, giustificandolo come una “fase di confronto democratico”. In realtà, la mossa ha soltanto evidenziato la fragilità della sua leadership e regalato all’opposizione un assist politico non indifferente.

Ferraro, Sferrazza e Maniscalchi: dimissioni a catena

Il 24 luglio l’assessore Erika Ferraro si è chiamata fuori: “Non mi piace il modo di amministrare, ci sono incongruenze e incompetenza”.
Il 30 luglio è stata la volta della vice sindaca Erika Sferrazza, che ha denunciato: “Due vice sindaci dimessi in un anno non sono una casualità: è il segno di un sistema che non funziona, dove prevalgono egoismi, ricatti e incompetenza”.
Infine, il 12 agosto, anche l’assessore Letizia Maniscalchi ha rassegnato le dimissioni parlando di “approccio autoritario, incoerente, inefficiente e distante dai bisogni della comunità”.

Tre lettere, tre giudizi diversi ma tutti convergenti: l’amministrazione Dalacchi non funziona e sta paralizzando il Comune.

Una città senza guida

Naro, che avrebbe bisogno di competenza e unità per affrontare emergenze finanziarie e sociali, si trova così in balia delle lotte intestine e di un sindaco definito persino dai suoi ex assessori “una calamità naturale che si abbatte sulla comunità”.

L’appello finale

Alla luce di accuse così pesanti – che non arrivano dall’opposizione ma da chi ha condiviso con lui mesi di amministrazione – cresce l’appello affinché Dalacchi faccia un passo indietro.
Si dimetta, liberi Naro dal suo ingombro inutile e torni alla sua scuola di Palermo” – si legge nel duro atto di accusa.

La città attende risposte. Il silenzio del sindaco diventa ogni giorno più assordante.