NARO (AG) – È ufficiale: la giunta Dalacchi è nel caos più totale. In meno di un anno si sono dimessi tre assessori, due dei quali nelle ultime 24 ore: prima Lillo Licata, poi Erika Sferrazza, fino a pochi giorni fa anche vicesindaca. A precederli era stato l’assessore Ferraro. Un’emorragia amministrativa senza precedenti per Naro, che non può più essere archiviata come “normale dialettica politica”.

Siamo di fronte a un crollo politico annunciato, a una maggioranza che non tiene il campo e fa di tutto per sfaldarsi. E a questo punto, la domanda sorge spontanea: c’è forse un cavallo di Troia dentro la giunta? Qualcuno che dall’interno lavora per far esplodere tutto, in nome di logiche di potere che con l’interesse del paese non hanno nulla a che fare?


Sferrazza lascia e accusa: “Clima tossico, egoismi e ricatti. A Naro la politica ha fallito”

Il colpo più duro arriva da Erika Sferrazza, che ha affidato a una lettera aperta le sue motivazioni: “A Naro la politica è diventata terreno di egoismi, ricatti, incompetenza e convenienze personali. Una politica malata, incapace di visione, che tradisce i cittadini e umilia chi lavora con coscienza.”

E ancora, rivolgendosi direttamente al sindaco Milco Dalacchi: “Il paese ha scelto te, non la vecchia politica travestita da rinnovamento, abilissima a vendersi bene mentre svende tutto il resto. Finché questo clima tossico e ipocrita continuerà a prevalere, io non intendo farne parte.”


La crisi Licata e il rimpasto rattoppato: il PD prova a salvare la faccia, ma non il governo

A peggiorare il quadro, la dimissione di Lillo Licata, altro componente della giunta, anche lui espressione del Partito Democratico. Al suo posto è subentrata in fretta una consigliera comunale del medesimo partito, ma il cambio è apparso più come una toppa frettolosa che non una strategia politica.

E qui viene il nodo: mentre alcuni rinunciano agli incarichi per onestà e dignità, altri sembrano divertirsi a forzare la mano, costruendo carriere e alleanze sotterranee sulle macerie del progetto Dalacchi. È così che si uccide un’amministrazione, dall’interno, pezzo dopo pezzo.


Naro in stallo, e Dalacchi paralizzato da una maggioranza impazzita

Altro che “sindaco sempre più solo”: Milco Dalacchi è in balia di una maggioranza che non è più una squadra ma un campo minato, dove si lotta per la sopravvivenza politica individuale, e non per il futuro della città. Il vero problema non è chi va via, ma chi resta e trama.

Naro oggi è immobile, senza visione, senza pace e senza credibilità. Le dimissioni in serie parlano da sole: non è più tempo di difendere poltrone o costruire alchimie di potere, ma di assumersi le responsabilità. Se Dalacchi vuole davvero servire Naro, deve fare pulizia, dire la verità e ripartire da chi ci mette la faccia per il paese. Altrimenti, il prossimo a dimettersi potrebbe essere lui. E sarebbe forse l’unico gesto ancora utile.

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